Termina l’avventura della nazionale islandese agli Europei di pallamano maschile in Croazia. Gli uomini di Geir Sveinsson, infatti, vengono sconfitti dalla Serbia 29 – 26 alla Spaladium Arena di Spalato nella terza giornata del Gruppo A, e abbandonano la manifestazione in virtù della contemporanea sconfitta dei padroni di casa contro la Svezia di Kristján Andrésson, 31 – 35, nel medesimo impianto.

Gli Strákarnir Okkar lasciano la Croazia troppo presto (Ernir Eyjólfsson – Sportið á Vísi).
È difficile poter spiegare ciò che è successo negli ultimi sessanta minuti del girone preliminare a Spalato.
L’Islanda è stata totalmente padrona del gioco, con una Serbia che ha deciso di metterla sul piano fisico e sul gioco sporco, con azioni poco ragionate, ma che alla fine sono risultate efficaci e, purtroppo, questo è ciò che conta.
Nei primi dieci – quindici minuti, gli “Strákarnir Okkar” sono rimasti sempre attaccati agli avversari ma, tranne negli istanti iniziali, mai in vantaggio seppur sotto di massimo due goal.
Ciò è avvenuto perché non sono state capitalizzate parecchie buone occasioni avute dai due terzini, Ólafur Andrés Guðmundsson sulla sinistra e Rúnar Kárason sulla destra, partiti titolari con Kári Kristján Kristjánsson dell’ÍBV, come pivot, al posto di Arnar Freyr Arnarsson.
Arnór Þór Gunnarsson, fratello di Aron Einar, regolarmente ala destra, e Guðjón Valur Sigurðsson, rientrato, sulla corsia opposta. A dirigere il gioco, naturalmente, il centrale Aron Pálmarsson.
Nonostante il problema alla caviglia accusato contro la Croazia, tra i pali confermato Björgvin Páll Gustavsson, che è stato sostituito con Ágúst Elí Björgvinsson solo nei minuti finali.
Sull’atteggiamento non c’è nulla da dire perché la voglia di vincere e passare il turno prevaleva dalla parte degli islandesi ma, come dicevamo, le occasioni create e non trasformate nel primo tempo sono risultate, probabilmente, decisive.
Hálfleikur.
Allt í járnum.
🇷🇸 12 – 🇮🇸 12ÁFRAM ÍSLAND!#handbolti #strakarnirokkar #emruv
— HSÍ (@HSI_Iceland) January 16, 2018
Rúnar Kárason ha disputato una buona gara a livello difensivo, ma è mancato in avanti dove ha fallito una grande occasione in contropiede. Tuttavia, nessuno mette in discussione il suo valore, tanto che nella ripresa è riuscito a mettersi in mostra realizzando anche due delle sue tre reti.
Ripresa che ricordiamo ancora una volta, persa con tre goal di scarto dopo essere stata l’Islanda per più volte in vantaggio proprio di tre, e in una circostanza, di quattro.
Leik lokið.
🇷🇸 29 – 🇮🇸 26
Nú fylgjumst við spennt með leik Króata og Svía.#handbolti #strakarnirokkar #emruv— HSÍ (@HSI_Iceland) January 16, 2018
Lo stesso possiamo dire di Ólafur Andrés Guðmundsson, ma una nota di merito in una giornata abbastanza triste deve essere data al trentaseienne Kári Kristján Kristjánsson, uno dei migliori giocatori dell’Olís deildin.
Spesso punzecchiato, perché il suo fisico non permette di avere una buona velocità, ma sicuramente ha un fisico imponente e ciò che conta è l’essere riuscito a realizzare quattro reti, una più bella dell’altra.
Ci si aspettava qualcosa in più da due dei leader di questa nazionale.
Aron Pálmarsson, in primis, ha disputato una gara discreta, trovando anche lui quattro volte la via del goal, di cui il nono particolarmente apprezzabile. In ogni caso, ci si aspetta sempre che possa prendersi la squadra sulle spalle e non perdere un buon numero di palloni.
Arnór Þór Gunnarsson, fratello di Aron Einar, ha giocato una grande gara contro la Svezia, poi è stato ben marcato contro la Croazia e poco servito ieri contro la Serbia. Ciò che non manca è la fase realizzativa, perché può giocare bene o male, ma è apprezzabile il fatto che riesca sempre a segnare anche nei momenti di maggiore difficoltà. Per lui, tre reti di cui due su rigore.
I migliori, ossia i giocatori che per la loro prestazione mai potevano far pensare ad una sconfitta del genere che ha del clamoroso, sono stati senza dubbio Björgvin Páll Gustavsson e Guðjón Valur Sigurðsson.
What an ending! Gustavsson saves Nenadic's last-second shot to keep @rssrbije from claiming the four-goal win, meaning Group A's third place in the main round is yet to be decided. The teams now await the result of #CROSWE to learn their fate 🇷🇸29:26🇮🇸 #ehfeuro2018 #SRBISL pic.twitter.com/QDo28Fao5T
— EHF EURO (@EHFEURO) January 16, 2018
L’estremo difensore dell’Haukar ha respinto ben quattordici tiri, dieci nel primo tempo, e il capitano ha giocato una partita degna dei suoi livelli dove, paradossalmente, i sette goal segnati sono solo un contorno di un monumento che va fatto per la sua carriera che, speriamo, possa ancora essere “lunga”.
Ha 39 anni, ma ha appena rinnovato il contratto di un altro anno con i tedeschi del Rhein-Neckar Löwen e potrebbe essere tra i convocati anche per il mondiale in Germania e Danimarca, qualora l’Islanda dovesse qualificarsi.

Guðjón Valur Sigurðsson è il miglior giocatore nella storia della pallamano islandese (Ernir Eyjólfsson – Sportið á Vísi).
Delle sette reti realizzate, una più bella dell’altra, siamo felici che abbia colpito una traversa su rigore per assistere a un goal su respinta particolarmente bello.
🇮🇸 Amazing react handed by Sigurdsson after a goal missed in 7 meters.
Handball players, would you be able to do it?
@rsSsrbije @HSI_Iceland #SRBISL #ehfeuro2018 #hypnoticgame pic.twitter.com/MAICKZISFx— EHF EURO (@EHFEURO) January 16, 2018
Ad onor del vero, una menzione va data anche ad Ásgeir Örn Hallgrímsson, terzino destro trentatreenne in forza ai francesi del Nimes.
• Qui, per le highlights del match:
Watch again the best moments of today's match Serbia vs Iceland! Don't miss the chance to feel the adrenaline again!
Final result: 29:26 @rssrbije @HSI_Iceland#ehfeuro2018 #hypnoticgame pic.twitter.com/9ORPB7AK12— EHF EURO (@EHFEURO) January 16, 2018
Ci sentiamo di dire che questa Islanda esce dal torneo in maniera del tutto immeritata. Le prestazioni fornite nelle tre gare possono essere giudicate nel complesso positive e sicuramente sono stati fatti molti passi in avanti rispetto al Mondiale dello scorso gennaio in Francia.
L’assenza di Pálmarsson per infortunio si era sentita molto nel 2017, ma ciò non poteva costituire un alibi. L’Islanda, non era più forte solo dell’Angola, anche se fece delle prestazioni di gran carattere contro Spagna e Francia.
L’Islanda può dire di essere uscita vincitrice in un aspetto. Dopo le due amichevoli contro la Germania, in molti avevano sottovalutato i ragazzi, nazionale un po’ troppo criticata che ha sfoderato una delle migliori gare degli ultimi anni contro la Svezia, senza dimenticare il primo tempo giocato alla pari contro la formazione padrona di casa.
Al fischio finale contro i serbi nessuno tra la nostra redazione si aspettava di proseguire il cammino alla fase successiva. Difficile in momenti di amarezza pensare a una qualificazione per mezzo di altri.
La situazione non può essere la stessa per ovvie ragioni, ma in parte la nazionale femminile di calcio guidata da Freyr Alexandersson aveva vissuto questi momenti in Olanda, quando dopo la sconfitta contro la Svizzera aveva bisogno di un risultato poi non arrivato da un altro campo, ossia quello tra le francesi e le austriache.
Quando si perde e, in particolare, quando si esce da una manifestazione, soprattutto, quando lo si fa troppo presto, è facile dare la caccia al colpevole e/o ai colpevoli.
Invece, non è proprio nostra intenzione addossare le colpe a qualcuno ma, al contrario, saremo felici dell’eventuale rinnovo del contratto di Geir Sveinsson. L’attuale accordo scadeva proprio dopo gli Europei.
Possiamo dire che la manifestazione si conclude nel modo peggiore? “Sì, visto che eravamo convinti di passare e andare a giocare a Zagabria, ma non è andata così purtroppo”, dice il commissario tecnico della nazionale islandese di pallamano maschile ai microfoni della RÚV.
Poi aggiunge: “Tutte e tre le partite hanno in comune il fatto di aver avuto dei buoni periodi, ma anche momenti che erano troppo difficili da gestire e ci siamo abbattuti un po’. Dobbiamo rivederle per capire cosa è successo. Penso che dal punto di vista del gioco, siamo riusciti a far vedere di che pasta siamo fatti, abbiamo una buona base di partenza e stanno arrivando buoni giocatori in nazionale maggiore, ma manca ancora qualcosina.”
E adesso cosa accadrà? “Penso che lo dovreste chiedere ai piani alti dell’HSÍ, ora la palla passa a loro e non a me.” Così hai ancora la voglia di continuare? “Ho detto a giugno cosa volevo e che la mia intenzione era di continuare, ma non mi hanno ancora dato risposte definitive.” conclude sempre alla televisione di stato islandese.
• Logi Eldon Geirsson con la sua maglia indossata ai tempi della nazionale, nello studio pre e post – gara.
Að sjálfsögðu mætir @logigeirsson í landsliðstreyjunni í settið #emruv pic.twitter.com/K61thz4jrt
— RÚV Íþróttir (@ruvithrottir) January 16, 2018
Effettivamente, ciò che colpisce non è tanto l’essere usciti dalla manifestazione e l’averlo fatto troppo presto, considerando il livello dei giocatori islandesi selezionati dal CT e anche coloro che a malincuore sono rimasti fuori, ma il modo.
È possibile tutto ciò? Difficile trovare una risposta, ma bisogna sempre andare avanti perché quando le partite finiscono i risultati non si possono più cambiare.
Forse non è la miglior frase da utilizzare dopo Slovenia – Germania, o magari sì. Dipende dai punti di vista, il concetto è chiaro.
Gli aspetti positivi restano. Gli aspetti positivi della crescita nei giovani.
Janus Daði Smárason lo aggiungiamo all’elenco dei “soliti noti“ perché ormai è diventato una certezza ed è importante per il gruppo. Elemento di sicuro affidamento, siamo sicuri possa diventare un grande terzino sinistro.
Detto del capitano, detto del centrale con il numero quattro sulle spalle, sono cose più che scontate, una nota di merito è per Björgvin Páll Gústavsson che non ha vinto quanto avrebbe meritato nella sua carriera in nazionale, come i giocatori prima citati.
Ok, la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino 2008, ma molti giocatori attualmente presenti avrebbero meritato un primo posto in una delle manifestazioni disputate. Se concluderanno con la pallamano senza aver sollevato un trofeo non sarà un fallimento per noi, perché in questi anni sono state molte le persone che hanno fatto divertire e che hanno reso orgogliose della propria nazionale.
Cosa farà adesso Freezeland.it con la categoria dedicata agli altri sport? No, non ci prenderemo esattamente una vacanza.
Continueremo a seguire gli Europei facendo il tifo per le altre nazionali “vicine di casa”, quanto a noi si deve ripartire e si deve guardare sempre positivo ai prossimi appuntamenti che verranno. Ci vorrà ancora del tempo, ma siamo sicuri che presto ci toglieremo tutti insieme delle belle soddisfazioni.

Sostenitori islandesi alla Spaladium Arena di Spalato (Ernir Eyjólfsson – Sportið á Vísi).
Però c’è una cosa che vogliamo fare adesso, nell’immediato. Vogliamo ringraziare tutti voi lettori perché avete seguito le vicende dei ragazzi nella pallamano con grande interesse, incuriositi e speranzosi di raggiungere un grande risultato.
È proprio lo stile che contraddistingue gli islandesi. Il calcio, la pallamano, il basket, non importa la disciplina, se c’è la nazionale tutti sappiamo rispondere presente e in fondo su questo possiamo dire di essere arrivati sul gradino più alto del podio.
• Ég er kominn heim, durante il riscaldamento pre – partita.
Reynt að kveikja í íslenskum stuðningsmönnum fyrir leik. #emruv pic.twitter.com/aqQ62mWMHP
— RÚV Íþróttir (@ruvithrottir) January 16, 2018
ÁFRAM ÍSLAND! 🇮🇸
2 commenti
La cronaca non è obiettiva. Non si può dire che l’Islanda sia stata totalmente padrona del gioco. Sono stati i serbi a mettere l’Islanda in difficoltà, sono stati superiori pressoché in tutti i fondamentali. E’ stata l’Islanda a sporcare il gioco quando ha subìto la rimonta nella seconda mezz’ora. E’ successa la stessa cosa contro la Croazia e stava per succedere contro la Svezia.
Nella gestione della partita l’allenatore ha le sue responsabilità. E’ più probabile che Geir paghi per questi cali, piuttosto che resti al suo posto.
Manca la generazione fra i 22/23 anni e i 27/28. Chi tira il carro è sempre la generazione d’oro di due lustri fa. Giovani talenti ce ne sono ma troppo acerbi per questi livelli. Bisogna vedere se la coperta è corta o anche nelle convocazioni ci sia stata qualche falla.
Onestamente, per quanto visto in campo, era difficile aspirare a qualcosa di più.
Ciao Axel, buon pomeriggio.
Invece la cronaca è abbastanza obiettiva. Innanzitutto, ti riporto alcuni pezzi:
1) Rúnar Kárason ha disputato una buona gara a livello difensivo, ma è mancato in avanti dove ha fallito una grande occasione in contropiede.
2) Aron Pálmarsson, in primis, ha disputato una gara discreta, trovando anche lui quattro volte la via del goal, di cui il nono particolarmente apprezzabile. In ogni caso, ci si aspetta sempre che possa prendersi la squadra sulle spalle e non perdere un buon numero di palloni.
3) L’assenza di Pálmarsson per infortunio si era sentita molto nel 2017, ma ciò non poteva costituire un alibi.
1) Secondo il mio personale parere, una cronaca poco obiettiva non prevede un giudizio del genere su Rúnar. Parliamo di un giocatore avuto a mezzo servizio che per la nazionale dà sempre tutto se stesso. Era molto abbattuto in questi giorni perché lui stesso si aspettava di disputare un Europeo diverso. I suoi tweet spiegano perfettamente l’uomo, prima che il giocatore, di cui parliamo.
2) Aron è uno dei migliori giocatori al mondo, dice la dirigenza del suo club. Ha rischiato di saltare anche gli Europei, dopo i Mondiali dello scorso anno, è stato uno dei migliori ma è stato detto che avrebbe dovuto perdere meno palloni. Nessuno si permetterebbe di criticarlo, neanche noi lo abbiamo fatto, ma abbiamo evidenziato questo aspetto.
3) Non poteva, perché appunto l’Islanda è più forte anche della Tunisia. La ritengo anche più forte della Macedonia. In realtà, dopo è stato detto. e viene anche ribadito ora, che gli Europei sono stati migliori dei Mondiali. Però, se la cronaca fosse di parte, il commento poteva essere diverso. Ossia, con la Spagna sappiamo tutti che l’Islanda giocò meglio, era in vantaggio alla fine del primo tempo, ha perso per piccoli dettagli le altre e mise in seria difficoltà la Francia padrona di casa e poi futura campione del mondo.
Tornando a ciò che citavi nel commento.
“Non si può dire che l’Islanda sia stata totalmente padrona del gioco. Sono stati i serbi a mettere l’Islanda in difficoltà, sono stati superiori pressoché in tutti i fondamentali. E’ stata l’Islanda a sporcare il gioco quando ha subìto la rimonta nella seconda mezz’ora.”
– Mi sento di non essere d’accordo. Semmai, credo nel contrario. L’Islanda ha sbagliato parecchi goal già fatti nei primi venti minuti e la Serbia, invece, le ha sapute capitalizzare al meglio mettendola sul piano fisico e sul gioco sporco. Qui, infatti, può o piacere o meno questo tipo di gioco ma, da obiettivi, è stato detto: “azioni poco ragionate, ma che alla fine sono risultate efficaci e, purtroppo, questo è ciò che conta.”
“E’ successa la stessa cosa contro la Croazia e stava per succedere contro la Svezia.”
– No, contro la Croazia è stato disputato un grandissimo primo tempo con il rammarico di non essere in vantaggio al 30°, ma con la consapevolezza di poterla vincere nel secondo dove, però, così non è stato perché l’Islanda ha trovato un Ivan Stevanović che ha preso tutto ciò che c’era da prendere. Cosa che, in quel frangente, non è stata per Ágúst Elí Björgvinsson.
Svezia?! L’Islanda giocava contro una nazionale che, personalmente, ritengo superiore a parecchie presenti nel torneo. Era in vantaggio di una miriade di goal con Aron appena rientrato dall’infortunio e due partite ancora da disputare. Per quale motivo bisognava forzare dopo 45 – 50 buoni minuti, dove si erano spese tante energie psico – fisiche, rischiando di risentirne contro la Croazia?
“Nella gestione della partita l’allenatore ha le sue responsabilità. E’ più probabile che Geir paghi per questi cali, piuttosto che resti al suo posto.”
– Proprio in questo è stato fenomenale, per quanto mi riguarda. Ha saputo gestire i leader nel migliore dei modi. Ha ruotato la squadra nelle tre partite al meglio e ha tenuto Kári Kristján Kristjánsson fresco per l’ultima partita, dove poteva metterla sullo stesso piano dei serbi. Ringraziando Odino, il pivot degli Eyjamenn non lo sposti facilmente! Geir Sveinsson potrebbe lasciare, essere sostituito, rimanere. Se resterà, io sarò felice. Altrimenti, ne verrà un altro bravo come lui. L’HSÍ vedrà e saprà cosa fare, come dice Geir: “Ora la palla passa a loro e non a me.”
“Manca la generazione fra i 22/23 anni e i 27/28. Chi tira il carro è sempre la generazione d’oro di due lustri fa. Giovani talenti ce ne sono ma troppo acerbi per questi livelli. Bisogna vedere se la coperta è corta o anche nelle convocazioni ci sia stata qualche falla.”
– La seconda delle due amichevoli al Laugardalshöll contro il Giappone di Dagur Sigurðsson, dove sono stati impiegati i giovani dell’Olís deild in una formazione praticamente Under 20, ha fatto intendere tutto il contrario. Poi, parlando dei sedici che sono andati agli Europei, mi sento di dire che Janus Daði Smárason possa fare una carriera ad altissimi livelli, ne ha tutte le qualità e credo diventerà davvero un grande terzino sinistro. Lo stesso dicasi per Ómar Ingi Magnússon e Arnar Freyr Arnarsson, gli altri due giovani impiegati con un maggior minutaggio rispetto ad Ágúst Elí Björgvinsson, che non è assolutamente male anzi, il futuro tra i pali sarà ancora roseo, e Ýmir Örn Gíslason.
In particolare, ritengo pure abbastanza sottovalutato il pivot del Kristianstad.
“Onestamente, per quanto visto in campo, era difficile aspirare a qualcosa di più.”
– Era impensabile battere la Svezia dopo le due amichevoli in Germania. Nell’ultimo mese, sono successe tante cose inaspettate, positive e negative che siano. Ci siamo comunque divertiti! Peccato, perché io credo che questa nazionale meriterebbe molto di più!