Reykjavik è una capitale particolare. Ha le dimensioni di un medio capoluogo di provincia italiano, ma agli occhi islandesi è una sorta di metropoli. Fino a fine ‘800 era poco più che un villaggio di pescatori. Nonostante la sua evoluzione sia recente, in alcuni casi i suoi quartieri hanno sviluppato un senso di comunità e appartenenza molto forte. Lo sbocco naturale di questi sentimenti sono le società sportive fondate in loco ed il Fylkir ne è un esempio.

Il campo del Fylkir e gli spalti gremiti dagli abitanti di Árbær, quartiere di Reykjavik (facebook.com)
La base del Fylkir è il quartiere di Árbær. E’ situato nella zona orientale della capitale, ai confini della zona urbanizzata. La maggior parte della sua costruzione è avvenuta fra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, in tipico stile scandinavo-funzionalistico e ad oggi conta circa 13.000 abitanti.
La fondazione del Fylkir risale proprio a quegli anni per dare uno sbocco calcistico al neonato quartiere: era il 28 maggio 1967. In origine il nome era KSA (Knattspyrnufélag Seláss og Árbæjar) e l’attività era incentrata sul calcio giovanile. Negli anni immediatamente successivi il Fylkir prende il nome attuale e debutta nel campionato federale, in terza divisione, nel 1972.
Negli anni è diventato uno dei club di riferimento della capitale, senza rinunciare alla propria identità di quartiere e ampliando la propria offerta sportiva. Oggi il Fylkir è una polisportiva dove, oltre il calcio, si pratica anche pallamano, pallavolo, ginnastica e karate.
Lo stadio del Fylkir
Il Fylkisvöllur, fino al 1999, era un semplice campo in erba con gli spettatori che si accomodavano sulle rive erbose intorno ad esso. L’ascesa del Fylkir nel calcio islandese e le nuove norme imposte dalla federazione hanno obbligato la società a migliorare il proprio campo.

Il Flórídanavöllurinn, lo stadio del Fylkir, uno dei più moderni d’Islanda (uefa.com)
Dopo un lungo tira e molla con il comune di Reykjavik, i Fylkismenn hanno debuttato nel loro nuovo stadio nel 2014. Nel 2015 ha preso il nome di Flórídanavöllurinn per motivi di sponsorizzazione. Ha 1854 posti, tutti a sedere, ed è uno degli stadi più all’avanguardia di tutta l’Islanda.
La bacheca del Fylkir
La storia degli arancioni è relativamente recente e la bacheca è un po’ scarna. Il periodo d’oro è stato nei primi anni 2000 e in quel periodo sono arrivati i risultati più prestigiosi:
Campionato islandese: 2 volte vicecampione (2000, 2002)
Coppa d’Islanda: 2 (2001, 2002)

La formazione titolare del Fylkir della scorsa stagione (facebook.com)
Il secondo posto del 2000 ebbe del miracoloso: arrivò da neopromossi. Per altro il titolo sfumò all’ultima giornata, a favore del KR.
Questi piazzamenti portarono i Fylkismenn a debuttare nelle coppe europee. Disputarono la Coppa UEFA nel 2001 passando il turno contro i polacchi del Pogoń Szczecin (2-1, 1-1) e uscendo successivamente contro il Roda (1-3, 0-3). Disputarono anche le edizioni 2002 (fuori con i belgi del Mouscron) e 2003 (fuori contro gli svedesi dell’AIK). Parteciparono all’Intertoto nel 2004 (fuori contro il Gent) e nel 2008 (fuori contro il Riga). L’ultima apparizione è nell’Europa League del 2010: eliminati al primo turno dai bielorussi del Torpedo Zhodino.
La squadra femminile non ha conquistato trofei di primo piano, a parte due volte la seconda serie e tre volte la Coppa di Lega B. Nel 2018 ha vinto il campionato di 1.deild guadagnandosi il diritto di giocare il massimo campionato nel 2019.
Personaggi famosi e curiosità
Il club ha conservato le sue radici nel quartiere, lanciando costantemente giocatori in nazionale. Di lunga data è la militanza di Olafur Ingi Skulason, che ha anche partecipato alla storica spedizione mondiale. Il più recente è il difensore Andrés Már Jóhannesson (1 presenza, è tornato alla base dopo un’esperienza in Norvegia).
Il più famoso è Viðar Örn Kjartansson, uno dei bomber islandesi più prolifici che ha di recente detto addio alla nazionale. Non ha mai giocato con la maglia dell’Islanda, ma ha sempre raccolto tanta simpatia il carismatico Ásgeir Börkur Ásgeirsson, centrocampista e capitano nella scorsa stagione.

Ásgeir Börkur Ásgeirsson, capitano del Fylkir nel 2018 (facebook.com)
L’evento più curioso della sua storia è stata indubbiamente la promozione del 1977. Dopo l’esordio in terza serie nel 1972, gli arancioni hanno ripetutamente sfiorato la salita in 2.deild. Nel 1977 arriva nel modo più roccambolesco. Il Fylkir si qualifica per i play off, ma quasi tutti i titolari avevano già prenotato da tempo una vacanza in Spagna. Furono sostituiti dai ragazzini della seconda squadra che, battendosi con onore, raggiunsero la promozione contro ogni pronostico.
I Fylkismenn sono uno dei pochi club islandesi ad avere un seguito organizzato. Il club si chiama Kiddi Tomm ed è dedicato all’ex giocatore Kristinn Tomasson e questa è la loro pagina facebook. Il punto di ritrovo prima e dopo le partite è il pub Blásteinn dove è facile trovare i giocatori stessi.
Chiusura dedicata al nome. Solitamente le squadre islandesi prendono il nome dal posto che rappresentano o da un personaggio mitologico. Dalle ricerche che abbiamo effettuato, il termine “fylkir” viene utilizzato dagli storici per definire un’unità amministrativa dei regni vichinghi. E’ una specie di feudo, quale nome migliore per certificare il legame con il proprio quartiere?
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