La glima (glíma in islandese) è il tipo di lotta che praticavano gli antichi vichinghi. La sua storia è affascinante e ricorda quella della lingua islandese. Praticata in Norvegia prima dell’anno mille, è stata importata dagli esuli vichinghi in Islanda in seguito alla sua colonizzazione iniziata alla fine del IX secolo. Così come accaduto per la lingua, l’isolamento dell’Islanda ha preservato questo stile di lotta nei secoli così come era praticato in origine.

Glima

Foto scattata nel 1934 nella periferia di Reykjavik durante un’esercitazione di glima islandese (wikipedia.org)

La glima ha rischiato di scomparire prima di essere lanciata come competizione sportiva (15 dicembre 1888) e di essere insegnata nelle scuole (1987). L’insegnamento nelle scuole è stato per il primo anno a carico della GLÍ (Glímusamband Íslands, la federazione islandese di glima). Dal 1988, in seguito ad apposita legge promulgata dall’Alþingi (il parlamento islandese), è stato finanziato direttamente dallo stato e mantenuto sempre sotto l’egida della GLÍ. Nel mezzo c’è tanta storia, poco materiale in inglese e ancor meno in italiano.

Le radici della glima

Le origini della glima affondano nella notte dei tempi. Bassorilievi e manoscritti del VII secolo raffigurano uomini intenti a combattere con delle prese riconducibili alla glima. Sempre alla glima si fa riferimento in alcuni codici di poco antecedenti all’epoca di Harald Bellachioma (850-933 d.c.).

La glima era il sistema di combattimento utilizzato dai vichinghi in battaglia nel corpo a corpo. Ribaltare il nemico o impedirgli di sfoderare un’arma poteva essere questione di vita o di morte.

Sviluppantasi come lotta, consisteva nell’afferrare l’avversario costringendolo a toccare il terreno con una parte del corpo compresa fra il gomito e le ginocchia o ad appoggiarsi con entrambe le mani. Per riuscirci si utilizzavano prese, sgambetti, proiezioni. Non era quindi un mero esercizio di forza fisica, ma serviva anche una buona dose di equilibrio e di abilità nell’anticipare le mosse dell’avversario.

La glima serviva a mantenere in forma gli antichi vichinghi, a farli scaldare durante le rigide stagioni invernali, dimostrando forza, abilità e lealtà. In una società basata sull’onore, conteneva un codice morale implicito che metteva in luce l’indole del guerriero. Vincere per le proprie virtù o per l’inganno era il biglietto da visita nella vita di tutti i giorni.

La glima in Snorri Sturluson

Virtù e inganno. Chi è appassionato di epica vichinga non può che pensare a due nomi: Thor e Loki. Il Loki in questione in realtà è Útgarđa-Loki, il “Loki dell’esterno”. Sono loro i protagonisti di un passaggio dell’Edda di Snorri Sturluson dove viene citata la glima.

Thor Elli glima

Thor mentre combatte contro Elli in un’illustrazione di fine ‘800, opera del pittore danese Lorenz Frølich (lettersforgeorge.blogspot.com)

Thor affronta alcune prove per dimostrare di essere il più forte fra gli dei. Fra esercizi di forza fisica e bevute, Loki gli oppone la sua vecchia nutrice Elli in uno scontro di glima. La lotta avviene fra due ali di giganti. Più Thor colpisce duro e più la risposta di Elli è veemente. Thor uscirà sconfitto da una battaglia che non poteva vincere. Elli infatti è la personificazione della vecchiaia e anche i guerrieri più coraggiosi, per quanto le si oppongano strenuamente, sono destinati a soccombere.

Questo episodio è tratto dall’Edda, il massimo poema di epica vichinga, scritto da Snorri Sturluson intorno al 1220. Il paragone con Dante e la Divina Commedia non è blasfemo e l’inserimento di questa disciplina in questo contesto evidenzia quanto fosse importante all’epoca. Per chi volesse leggere il brano specifico e approfondirne l’allegoria, vi rimandiamo a questo link (in inglese).

Gli albori del wrestling islandese

Il 15 dicembre 1888 si tenne la prima competizione di glima, a Reykjavik, organizzata dall’associazione sportiva Glímufélagið Ármann. Il nocciolo duro è rappresentato da una trentina di giovani islandesi appassionati di questa antica e nobile disciplina.

Dal 1906 la competizione diventa annuale e da allora il vincitore indossa la cintura d’argento Grettisbeltið come riconoscimento. Il promotore è un appassionato di Akureyri, Jóhannes Jósefsson. Per questo motivo le prime edizioni verranno disputate nella capitale del nord e partecipate solo da atleti locali. Dal 1908 la manifestazione si trasferisce nella capitale Reykjavik e prende il nome di Skjaldarglíma Ármanns.

Jóhannes Jósefsson glima

Jóhannes Jósefsson, in un’immagine d’epoca, mentre indossa la ambita Grettisbeltið (www.cagesideseats.com)

Gli scontri attirano sempre più pubblico e in tutta l’isola fioriscono associazioni sportive che la praticano. L’apice di popolarità viene raggiunto nel 1912 quando la glima partecipa ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912 come disciplina dimostrativa. Gli islandesi venivano invitati in tutto il mondo per quelli che erano veri e propri spettacoli di wrestling, come potete vedere in questo filmato girato in Svezia nel 1932.

Sul sito www.glima.is trovate in islandese tutta la storia dagli albori, anno per anno, con annessi protagonisti ed episodi curiosi.

La confusione con la glima islandese

Per la disputa della Skjaldarglíma Ármanns venne redatto un apposito regolamento. In particolare riguarda le prese e l’introduzione di una particolare cintura per la quale i contendenti si afferrano. Devono rimanere eretti e passeggiare girandosi intorno per afferrarsi ed evitare una situazione di stallo. Un lottatore non può gettarsi sull’avversario né spingerlo poiché ritenuto comportamento antisportivo.

L’effetto che si viene a creare è una specie di valzer. I lottatori sfruttano l’inerzia del movimento circolare e la presa sulla cintura dell’avversario per sbilanciarsi a vicenda, senza mai mollare la presa.

Questa è la “glima islandese” (o “sportiva”), da non confondersi con quelle tradizionali che sono tre: Brokartök, Hryggspenna, Lausatök. Quella islandese è stata declinata dalla Brokartök, o “presa ai pantaloni”, introducendo le regole citate in precedenza ed eliminando alcune tecniche di combattimento. Nella Brokartök viene impiegata una cintura che avvolge vita e cosce per favorire le prese, enfatizzando la tecnica a discapito della forza.

cintura di glima

La cintura utilizzata per la glima islandese avvolge tutta la parte superiore della gamba. Insieme alla cintura principale che cinge la vita, sono il principale appiglio durante il combattimento (wikipedia.org)

La versione Hryggspenna è più simile al wrestling tradizionale. Si afferra l’avversario per la parte superiore del corpo per farlo cadere e fargli toccare terra. Contrariamente alla Brokartök, la forza è predominante sulla tecnica.

Infine la Lausatök è la versione più aggressiva. Viene insegnata sia per autodifesa che per combattimento e sono consentiti tutti i tipi di presa.

All’inizio degli incontri di glima ci si dà una stretta di mano all’altezza dell’avambraccio. Questo gesto si chiama handsal. Sancisce il patto di amicizia tra i lottatori, affinché lottino in maniera corretta e senza cercare di procurarsi volontariamente danni. Barare o arrecare danni volontariamente sono considerati comportamenti riprovevoli e vengono banditi.

La glima in Italia e nel mondo

Ci preme ringraziare Alberto Avosani della pagina facebook Glima Italia per la sua fondamentale consulenza, senza la quale avremmo fatto parecchia confusione. Alberto insegna i tre stili di glima tradizionale nella palestra di Reggiolo (provincia di Reggio Emilia). Per corsi e informazioni lo trovate al 392 989 38 12.

Inoltre, dimostrazioni, sessioni di allenamento e studio degli stili principali sono proposti dal 2010 dal gruppo di rivocazione storica :Fjording.Sønner.Hirð: (di cui Damiano Rosati è il dirigente). Nello specifico, l’attività del gruppo inerente questa forma di lotta prende in esame gli aspetti fisico-etici e l’allenamento fisico, ma non la pratica a livello agonistico, privilegiando così l’aspetto ludico, conoscitivo-dimostrativo e di preparazione fisica al combattimento armato. Il gruppo è inoltre autore dell’unico trattato finora pubblicato sul territorio italiano. Come sottolineato dallo stesso Rosati, le attività del suo gruppo si fondano soprattutto su un aspetto etico spesso dimenticato: la glima è infatti l’unica forma di lotta tradizionale esistente in cui appare il concetto di níðingr (infame / infamia), con cui si identifica una persona che rifiuta la sfida, o che si dimostri eccessivamente evasiva nelle fasi dello scontro.

glima newspaper

Un giornale di Winnipeg (capoluogo del Manitoba, Canada) del 1923 celebra la glima come metodo per difendersi dai malintenzionati (pinterest.com)

Questa disciplina si è sviluppata prevalentemente negli altri paesi scandinavi, nelle tre repubbliche baltiche e laddove sono arrivati i maestri islandesi. All’estero si tengono vari tornei, in Italia non abbiamo trovato traccia.

Glímufélagið Ármann, la società degli olimpionici islandesi

Abbiamo citato il Glímufélagið Ármann in un paragrafo precedente come embrione attorno al quale si è sviluppata la glima in Islanda nella storia recente. Questa associazione sportiva, probabilmente fra le più anziane d’Islanda, va molto fiera della propria storia. Lo si evince dal manifesto con cui accoglie i visitatori al proprio sito.

Non solo, da questo manifesto scopriamo che è anche la società sportiva che ha portato più atleti islandesi alle Olimpiadi: circa una trentina. Le due punte di diamante sono Bjarni Friðriksson, judoka medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Los Angeles 1984, e Guðrún Arnardóttir, arrivata 7° nella finale dei 400 ostacoli ai Giochi Olimpici di Sydney 2000.

Bjarni Friðriksson

Bjarni Friðriksson posa con la medaglia bronzo olimpica (old.isi.is)

Oggi nel Glímufélagið Ármann potete praticare ginnastica, lotta, judo, taekwondo, pesi, nuoto e molte altre discipline fra cui lo sci. Il fine? Lo sport è il modo migliore per educare i ragazzi e tenerli lontani da alcool e droga.

Curiosità di chiusura. Ci eravamo imbattuti nell’Ármann in un nostro recente articolo sul calcio femminile. La sua squadra femminile aveva infatti conquistato il titolo nazionale nel lontano 1973. E’ l’unico risultato di rilievo in questa disciplina che non pratica più da molto tempo, avendo siglato un patto di collaborazione con il Throttur Reykjavik. Per togliersi la voglia d’altronde basta attraversare la strada: di fronte alla sede sociale c’è il Laugardalsvöllur…