E’ la squadra più anziana, è quella con più titoli nonché quella con più tifosi. Non solo, è quella che riempie di più gli stadi degli avversari (per tifare contro) e i colori sociali sono il bianco e il nero. Mancano i titoli internazionali, ma il passo per definire il KR Reykjavik come la Juventus d’Islanda è breve (non ce ne vogliano i nostri lettori genoani, ricordiamo bene che il club più anziano d’Italia è il Vecchio Balordo).

KR Reykjavik

I giocatori del KR festeggiano la Coppa d’Islanda del 2012… chi vi ricorda il portiere? (facebook.com)

La fondazione risale al 16 febbraio 1899 ad opera di un gruppo di ragazzi. Si riunirono nel negozio di tal Guðmundur Olsen in Aðalstræti, una delle vie principali della capitale, a due passi dal parlamento islandese. In origine il nome era FK, Fótboltafélag Reykjavíkur ovvero Football Club Reykjavík. Cambiò nel 1915 per la predilezione degli islandesi di usare termini composti nella lingua madre piuttosto che introdurre parole straniere. Il “football” decadde a favore di “knattspyrna” che in islandese significa “calciare la palla”. Per ulteriori dettagli sulla storia del KR vi rimandiamo al nostro articolo sugli albori del calcio islandese.

Il Knattspyrnufélag Reykjavíkur ha il record di presenze in massima serie: 104 su 106 edizioni. La prima e unica retrocessione risale al 1977.

Lo stadio del KR Reykjavik

I bianconeri, nell’arco della loro storia, hanno giocato su tre campi diversi. Il primo è stato il mitico Melavöllur. Fu costruito agli inizi del XX secolo per praticare molte altre discipline oltre il calcio e per gli islandesi era semplicemente Il Campo. Ne avevamo già parlato in passato e per rivivere gli stessi brividi di quando lo abbiamo scoperto, dedicate tre minuti a questo bellissimo documentario.

Il secondo è stato l’altrettanto mitico Laugardalsvöllur, l’attuale stadio della nazionale aperto nel 1959. Quello attuale è il KR-völlur, rinominato Alvogenvöllurinn per questioni di sponsor. Costruito nel 1951, è diventato il campo ufficiale del KR nel 1984 dove debuttò contro il KA nel Ferragosto del 1984.

Stadio KR Reykjavik

Uno dei progetti per il nuovo stadio del KR (dv.is)

Ha 2.781 posti di cui 1.541 a sedere. L’attuale struttura risale all’ampliamento fatto nel 1993. Da allora è sempre stato uno degli stadi più frequentati e per questo sono in discussione alcuni progetti per ammodernarlo e portarlo fino a 8.000 posti.

La bacheca del KR Reykjavik

Dicevamo della Juventus d’Islanda… contare per credere!

Campionati islandesi: 26 (1912, 1919, 1926, 1927, 1928, 1929, 1931, 1932, 1934, 1941, 1948, 1949, 1950, 1952, 1955, 1959, 1961, 1963, 1965, 1968, 1999, 2000, 2002, 2003, 2011, 2013)

Coppa d’Islanda: 14 (1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1966, 1967, 1994, 1995, 1999, 2008, 2011, 2012, 2014)

Coppa di Lega: 7 (1998, 2001, 2005, 2010, 2012, 2016, 2017)

Supercoppa d’Islanda: 5 (1969, 1996, 2003, 2012, 2014)

KR SJK Uefa Europa League

L’inizio della partita fra KR e i finlandesi dell’SJK durante i preliminari dell’ultima Europa League (sjk.fi)

Un dato impressionante sono le volte che il KR è stato vicecampione d’Islanda: 27. In pratica, i bianconeri sono arrivati fra i primi due posti 53 volte sui 106 campionati islandesi disputati dal 1912 ad oggi: il 50% esatto.

Le partecipazioni alle coppe europee sono da record nazionale: 28. L’esordio fu nel 1964 contro il Liverpool in Coppa dei Campioni. Finì 0-5 all’andata e 1-6 al ritorno. Nella storia recente la fase a gironi è stata sfiorata nel 2009 in Europa League (fuori col Basilea dopo aver eliminato i greci del Larissa) e nel 2011, sempre in EL, per mano della Dinamo Tbilisi.

La squadra femminile ha un buon palmarès, sebbene negli ultimi anni arranchi nei bassifondi della massima serie. Nel 2018 si è salvata all’ultima giornata. Le ragazze bianconere hanno conquistato 6 scudetti, 4 Coppe d’Islanda, 4 Coppe di Lega, 3 Supercoppe.

Personaggi famosi e curiosità

Fare la conta dei giocatori islandesi più rappresentativi che hanno militato nel KR è pressoché inutile: ci sono passati quasi tutti. In 119 anni di storia anche gli episodi non mancano.

Partiamo dal centenario, caduto nel 1999. Il KR non vinceva lo scudetto da ben 31 anni e quell’anno si rifà con gli interessi. I bianconeri vincono scudetto e coppa ed il doppio successo viene eguagliato dalla squadra femminile: un double – double mai più verificatosi nel calcio islandese.

L’epica finale scudetto del 1998

L’anno prima, nel 1998, il KR perse lo scudetto all’ultima giornata. L’IBV è in testa con 35 punti, i bianconeri ne hanno 33. Gli ultimi 90′ prevedono lo scontro diretto in casa del KR. Alla partita assistono 5.400 persone e, da quanto ci risulta, è il pubblico più numeroso che abbia mai assistito ad una partita del campionato islandese.

KR IBV

Le formazioni di KR – IBV all’ultima giornata del campionato 1998 (ksi.is)

L’IBV, a cui bastava il pareggio, vinse 2-0 e festeggiò il terzo e ultimo titolo della sua storia. Leggere la distinta è un esercizio contro la pelle d’oca. In porta c’era Gunnleifur Vignir Gunnleifsson, il Ballotta d’Islanda. Nato nel 1975, all’epoca aveva 23 anni. E’ l’unico ancora in attività e difende la porta del Breidablik. In difesa c’era l’inglese David Peter Winnie, che avrebbe allenato il KR nel 2001.

La coppia d’attacco ci fa battere il corazon: Guðmundur Benediktsson e Andri Sigþórsson. Il primo è il mitico Gummi Ben, telecronista che ha fatto tremare le tribune degli stadi francesi ad Euro 2016, nonché papà del talentuosissimo Albert Guðmundsson. Il secondo è il fratello maggiore di Kolbeinn, un’icona per chi giocava a Championship Manager.

Bianconeri in Italia…

Chiudiamo con un intreccio dal sapore italico. L’unica sfida europea giocata dal KR contro un’italiana fu con il Torino nella Coppa UEFA 1991-1992, persa poi dai granata in finale contro l’Ajax. Le due squadre si affrontarono al primo turno. Il Torino vinse 2-0 a Reykjavik e poi 6-1 in casa. Più che il risultato, a destare scalpore fu lo scandalo che scoppiò per l’ospitalità che il Toro riservò agli arbitri: sesso e regali. E chi era il dirigente più di spicco dei granata? Un certo Luciano Moggi…