Pochi mesi fa ci chiedevamo cosa manca alla Groenlandia per partecipare ad una competizione ufficiale sui campi da calcio. Nel mentre, i groenlandesi festeggiavano un traguardo storico: l’organizzazione dei Giochi Pan Americani di pallamano maschile. Per la comunità della Terra dell’Uomo (“Kalaallit Nunaat”, è il nome inuit della Groenlandia) è stata una notizia celebrata a lungo e vi spiegheremo il perché.

Niaqornat, paese di 58 abitanti nell’estremo nord dell’isola, dove è stato girato il docufilm “Il paese ai confini del mondo” (pinterest.com)
Groenlandia, terra unica
La Groenlandia è una terra unica. Unici sono i groenlandesi, popolo coraggioso (55.000 persone, come la città di Cuneo) sparpagliato su di una superficie grossa sette volte l’Italia. Ogni giorno lottano contro un inferno di ghiaccio e vivono una notte lunga sei mesi. La capitale, Nuuk, ha 14.500 abitanti ed è considerata una metropoli. Ci sono una decina di villaggi poco sopra le 1.000 persone e centinaia di avamposti sperduti lungo la costa abitati da un pugno di anime. Per approfondire, vi rimandiamo ad un nostro precedente report.

Questo è il sole al suo apice fra febbraio e marzo, fotografato sulla costa est della Groenlandia (stumblingintoscience.files.wordpress.com)
Inoltre ricordiamo che la Groenlandia non è uno stato indipendente, bensì facente parte del Regno di Danimarca insieme alle Isole Faer Oer. Sia Groenlandia che Faer Oer godono di una discreta autonomia nei confronti della Danimarca. Il percorso per arrivarci però è stato differente così come i tempi, più veloci per l’arcipelago e meno per la Groenlandia, e per i rapporti con il mondo esterno. La Danimarca detiene ancora un monopolio molto forte in molti ambiti della società groenlandese.
Lo sport come riscatto sociale
L’autonomia sportiva è stata una conseguenza di quella politica. Evidentemente, per la Groenlandia, ha influito molto il contesto ambientale, ostile all’insediamento umano. Anche la fragile economia ha pesato sulla possibilità di investire in strutture sportive.
Il forte disagio dei giovani groenlandesi è raccolto in un triste record: la percentuale di suicidi più alta al mondo. Prima ancora vengono il dilagare di alcool e droghe, autentiche piaghe sociali. La risposta, recente, è di investire nello sport. Negli ultimi tempi sono sorte nuove strutture sportive e sono state rinnovate quelle vecchie, rigorosamente al chiuso per permettere l’attività in quei dieci mesi all’anno in cui il termometro è sotto zero.
Oltre gli indispensabili contributi arrivati dalla Danimarca, ciò è stato possibile grazie agli investimenti locali sia pubblici che privati. E’ questa la novità che segna la forte voglia di riscatto groenlandese.
Sembra di rileggere la recente storia sportiva islandese, con presupposti di partenza decisamente peggiori.
La pallamano all’avanguardia
La pallamano possiede due peculiarità. Innanzitutto è uno sport molto diffuso nei paesi scandinavi. In particolare lo è in Danimarca, nazione colonizzatrice e punto di riferimento culturale e sociale per la Groenlandia. In seconda battuta è uno sport che si pratica al chiuso e quindi giocabile anche quando fuori il termometro segna -40° (sempre che si abbia voglia di andare ad allenamento).
La GHF (“Grønlands Handbold Forbund”, federazione groenlandese di pallamano) è stata fondata nel 1974. Attualmente conta 15 società affiliate in tutta l’isola. Nel 1998 arriva un passaggio cruciale: entra a far parte della IHF (la FIFA della pallamano).
Da allora ha collezionato ben tre partecipazioni (2001, 2003, 2007) alla Coppa del Mondo che si disputa ogni due anni. Conta una partecipazione la nazionale femminile, nel 2001. I maschi hanno regolarmente partecipato ai campionati Pan Americani, che si tengono sempre ogni due anni, dal 1998 in poi collezionando due prestigiosi terzi posti, nel 2002 e nel 2006.

Jakob Larsen dà istruzioni alle sue ragazze del Nykøbing Falster Håndboldklub, campionesse danesi in carica (ehfcl.com)
In questi anni la pallamano groenlandese ha sfornato talenti che si soni distinti anche in Europa. Il capostipite si chiama Jakob Larsen, leva 1974, che ha speso la sua carriera di giocatore fra Danimarca, Spagna e Francia. Ha continuato a calcare le palestre di pallamano dalla panchina. Un anno fa, con la squadra femminile del Nykøbing Falster, è stato il primo allenatore groenlandese a disputare una partita di Champions League. In nazionale ha segnato 506 reti ed in patria è considerato una celebrità.
I Giochi Pan Americani 2018
Nell’agosto 2016 la federazione panamericana di pallamano ha votato la candidatura della Groenlandia con 17 voti, contro i 7 del Cile. Da allora la notizia è costantemente sui due principali quotidiani groenlandesi, il Sermitsiaq (prende il nome dall’omonima montagna) e l’Atuagagdliutit/Grønlandsposten. E’ il primo grande evento sportivo internazionale che sia mai stato ospitato in Groenlandia.
La sede dei giochi è unica, lo stadio Godthåbhallen di Nuuk, la capitale dell’isola. Costruito nel 1961, è stato ammodernato per l’occasione ed è in grado di ospitare 1.000 spettatori. Utilizzato anche per concerti ed altri eventi locali, è lo stadio di casa per nazionale di pallamano groenlandese.

Panoramica interna del Godthåbhallen, durante una partita di badmington (sermitsiaq.ag)
Questa edizione è resa ancora più prestigiosa dalla messa in palio di tre posti per i prossimi mondiali di Germania e Danimarca del 2019. Per i groenlandesi sarebbe la ciliegina su una torta già prelibata, che ha reso per la prima volta la loro terra il proscenio di un evento internazionale.
Le nazioni partecipanti
La federazione pan americana di pallamano è composta da 26 membri: tutto il Nord America (inclusa la Groenlandia), i Caraibi, il Centro ed il Sud America. Ai Giochi Pan Americani ne partecipano 12, scelte fra paese ospitante, risultati dell’edizione precedente e qualificazioni locali.
Le 12 squadre sono divise in due gironi da 6, vale a dire:
GIRONE A: Cile, Argentina, Porto Rico, Guatemala, Perù e Cuba (che ha rinunciato all’ultimo alla partecipazione)
GIRONE B: Brasile, Groenlandia, Uruguay, Canada, Colombia, Paraguay
Dal 2000 la vittoria finale è il solito derby Argentina (6 vittorie) e Brasile (3 vittorie). Il Brasile è il campione in carica e il favorito per la vittoria finale. Solo nel 2016 (Cile) e nel 2000 (Cuba) c’è stata una finalista diversa da albiceleste e verdeoro.
La Groenlandia ha iniziato la manifestazione con tre vittorie, 35-24 contro la Colombia, 35-22 contro il Paraguay e soprattutto un epico 31-29 contro il temutissimo Uruguay. L’esultanza per il primo goal groenlandese della manifestazione vale più di mille parole.

Visuale dall’alto della baia di Nuuk, capitale della Groenlandia, sede dei Giochi Pan Americani 2018 di pallamano (visitgreenland.com)
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