Siete appassionati di Polo Nord, orsi bianchi e aurore boreali? Sapete indicare sull’atlante l’Isola di Ellesmere e la Nuova Zemlya perché, sotto sotto, non vi dispiacerebbe provare un’esperienza di vita al fresco? Il primato di Uummannaq vi interesserà di sicuro.

Ummannaq

Il campo in terra battuta di Ummannaq. La vista è mozzafiato, ma gli interventi in scivolata sono solo per i cuori forti (aslakrolvsen.blogspot.it)

La passione per il calcio, si sa, è difficile da fermare. Ci sono partite che hanno fermato guerre. Nelle favelas brasiliane si rincorre la palla come un sogno. Insomma, basta che ci sia qualcosa che rotoli, due oggetti qualsiasi a fare da palo e la fiamma si accende. Questo succede anche in quei posti dove la colonnina del mercurio fatica a superare gli 0° a Ferragosto.

Gli insediamenti umani più vicini al Polo Nord

Ci siamo divertiti a guardare il circolo polare artico e immaginare come è giocare al pallone lassù. Abbiamo visto Alert, avamposto militare canadese sull’Isola di Ellesmere, che è l’insediamento umano più a nord del pianeta. Dista soltanto 817km dal Polo Nord, ma a parte qualche container ben coibentato, campi da calcio non ce ne sono.

Alert, Canada

Alert, l’avamposto umano più vicino al Polo Nord (twitter.com)

Non ci sono campi da calcio a Dikson “la capitale dell’Artico”, né a Tiksi, i due principali centri russi affacciati sull’Oceano Artico. Nati come centri militari, hanno dimezzato la popolazione al termine della guerra fredda e contano qualche centinaio di residenti.

Il derby fra Norvegia e Groenlandia

Più interesse destano le Isole Svalbard. Un campo da calcio c’è e fu costruito dai minatori norvegesi che vi si installarono stabilmente al termine della seconda guerra mondiale. Si trova ai margini di Longyearbyen, il principale centro dell’arcipelago. Ci gioca la “nazionale locale”, ma solo d’estate e quando ha alzato un po’ il gomito al pub. Alle Svalbard, abitate da poco meno di 3.000 abitanti, non c’è un campionato locale né una squadra che partecipi al campionato norvegese.

Longyearbyen

Longyearbyen, Svalbard, durante la lunga notte invernale (www.unis.no)

In lizza per la squadra che gioca più a nord rimanevano gli insediamenti sulle coste groenlandesi e i villaggi della Lapponia Norvegese, quella vicina a Capo Nord per intenderci. Per quanto riguarda gli inuit, la squadra che gioca più a nord è l’FC Malamuk. Fondato nel 1979, ha sede nel villaggio di Uummannaq. Sul fronte lappone, la spunta l’Hammerfest FK che ha sede nell’omonima cittadina e gioca in Terza Divisione norvegese, il livello più basso. Per un pugno di gradi, la spunta il villaggio groenlandese che si trova ad una latitudine di 70.6766 contro i 70.6634 di Hammerfest.

FC Malamuk

L’FC Malamuk è da quaranta anni una presenza fissa del campionato groenlandese. Il segno lo ha lasciato: nel 2004 si è aggiudicato il titolo. Nel 2014 ha sfiorato il bis perdendo per 1-0 contro la corazzata B-67. Ha conquistato due terzi posti nel 2001 e nel 2005. Vanta tre titoli nel campionato femminile, raccolti nelle prime edizioni del trofeo: 1987, 1988 e 1989. Per essere la squadra di un villaggio di 1.200 persone è un palmarès di tutto rispetto.

FC Malamuk

La formazione che ha preso parte al campionato groenlandese del 2016 (sermitsiaq.ag)

Nell’ultimo campionato l’FC Mamaluk non è arrivato alla fase finale. Purtroppo non siamo riusciti a verificare se sia uno dei prossimi centri in cui verranno costruiti i campi coperti. Ma, vista l’importanza della società, abbiamo ragione di crederlo.

Il risultato più grande, che accomuna tutte le società groenlandesi, è la pratica del calcio in un contesto così estremo. D’inverno le temperature scendono costantemente sotto i -20° e i picchi più rigidi si registrano fra febbraio e marzo. Dal 7 novembre al 4 febbraio il sole non supera l’orizzonte: una notte lunga tre mesi. D’estate il clima è decisamente più gradevole. La temperatura supera anche i 10° e, grazie al clima secco, la temperatura percepita è superiore a quanto dica il termometro. Se decidete di visitarla fra il 16 maggio e il 28 luglio portate gli occhiali da sole: non tramonta mai!

Per altro ad Uummannaq non si gioca solo a calcio. Dal 1999 è sede del Campionato Internazionale di Golf sul ghiaccio. Le regole sono le stesse, ma cambia il colore della pallina: è arancione per non perderla in mezzo alla neve. Altro che sabbie mobili…

Golf neve

Se per voi impantanarvi in una banale pozza di sabbia non è più stimolante, potete provare il golf su ghiaccio e neve (www.golf-information.info)

Uummannaq, il cuore della Groenlandia

Della Groenlandia e della sua composizione variopinta avevamo già parlato. Benché sia l’undicesimo centro dell’isola, in ordine demografico, Uummannaq presenta molte peculiarità che ne fanno una meta molto ricercata. Il villaggio è adagiato sull’omonimo isolotto (12kmq) che domina l’omonimo fiordo. Il nome alla zona è dato dal monte sito sull’isola, che significa “a forma di cuore”. Basta guardarne la foto per intuirne il motivo. Il monte Uummannaq è alto ben 1175m. E’ visibile da tutta l’area del fiordo, un panorama mozzafiato dato dalla costa frastagliata e le numerose isolette che lo affollano.

Monte Uummannaq

Il villaggio di Uummannaq visto dal mare con la montagna a forma di cuore alle spalle da cui prende il nome (.hurtigruten.us)

Il primo insediamento risale al 1763, ad opera dell’allora amministratore danese J.H.Bruun. Nato come punto d’appoggio per la pesca, in particolare quella alla balena, all’inizio del secolo scorso ha sviluppato un’intensa attività mineraria. L’estrazione di piombo e zinco ha costituito una colonna importante dell’economia locale. Al suo scemare negli anni ’90, è andato di pari passo la popolazione del villaggio. Ad oggi tutto ruota intorno alla pesca, con il turismo che si sta ritagliando uno spazio importante. E’ il punto di partenza di molte escursioni, sia per la visita del fiordo che delle penisole circostanti. La montagna di Uummannaq costituisce uno dei simboli più conosciuti della Groenlandia.

Uummannaq è il cuore della Groenlandia anche per un’importante scoperta archeologica. A Qilakitsoq, sulla penisola di Nuussuaq antistante al villaggio, nel 1972 sono state trovate otto mummie (sei donne e due bambini) in perfette condizioni. Situate in una grotta naturale coperta da un ammasso di pietre, si sono conservate in ottimo stato grazie al clima freddo e secco. I corpi sono risalenti al 1450 circa. Le donne presentano tatuaggi in faccia. I vestiti che indossavano sono di ottima fattura, ottenuti con pelle di foca e di renna, così come molti altri manufatti ritrovati all’interno della grotta. Sono appartenenti alla cultura cosiddetta “Thule”, antenati a tutti gli effetti degli Inuit dei nostri giorni.

Mummie Groenlandia

Una delle quattro mummie visitabili presso il Museo Nazionale Groenlandese di Nuuk, la capitale (visitgreenland.com)