Il fallimento di WOW Air è notizia degna di nota per tutti gli appassionati dell’Islanda e per chi vi sta programmando le proprie vacanze.

Fallimento WOW Air
L’inconfondibile livrea della WOW Air (grapevine.is)

La livrea violacea con la scritta gigante WOW della sua flotta era diventata cosa comune per chi ha scelto l’Islanda come meta delle sue vacanze negli ultimi anni. Due giorni fa la compagnia ha cancellato tutte le prenotazioni.

La fine di un miracolo Made in Iceland

La situazione di difficoltà della compagnia aerea era nota da mesi, dovuta principalmente al calo delle vendite e al recente deprezzamento della corona islandese. Nello scorso novembre ci sono state frenetiche trattative con Icelandair, la principale compagnia di bandiera islandese, per evitare il fallimento di Wow Air. Il banco è saltato di fronte al poco tempo a disposizione per la verifica dei costi dell’operazione.

Non è una buona notizia per l’Islanda. WOW Air è stata fondata da Skúli Mogensen nel 2011, all’indomani della terribile crisi del 2008. Era uno dei simboli della ripresa ed è arrivata a movimentare 3,5 milioni di passeggeri l’anno, in particolare verso l’Islanda e verso il Nord America. In patria è stata fra i principali concorrenti al monopolio di Icelandair, rendendo i prezzi per raggiungere l’isola molto più abbordabili.

Spia rossa sull’economia islandese

Gli analisti economici sono molto preoccupati per le ripercussioni sul turismo, diventato il principale traino dell’economia islandese dopo il 2008.

Dopo anni di crescita vertiginosa, il 2019 sarà il primo in cui le presenze turistiche saranno inferiori all’anno precedente con inevitabili ripercussioni su tutto l’indotto. Per informazioni più specifiche vi rimandiamo a questo dettagliato articolo de Il Sole 24 ore. Dal punto di vista occupazionale si tratta di un colpo durissimo. Lo scalo di Keflavik aveva investito molto nella partnership con WOW Air. Solo che negli uffici, rimarranno a casa 700 persone.

E’ un’altra spia rossa che si accende sull’economia islandese. Prima accennavamo al deprezzamento della corona islandese. Nel luglio 2017 aveva raggiunto il suo massimo valore da cinque anni, 110 corone in cambio di un euro. Lo scorso novembre, per comprare un euro servivano 140 corone. Una svalutazione del 21,5% in un anno e mezzo è record da tempi cupi.

Le conseguenze per i viaggiatori

Per raggiungere l’Islanda, i principali vettori a disposizione restano Icelandair, Scandinavian Airlines, Lufthansa.

A questo link trovate esaurienti informazioni nel caso aveste già comprato il biglietto e vogliate chiedere il rimborso.