Prima del sorteggio che decreterà i gironi del Mondiale di calcio russo, noi di Freezeland.it abbiamo chiesto un po’ di pareri (e di pronostici) a diversi addetti ai lavori. In particolare, abbiamo raccolto il commento appassionato di Alessandro Mazzer, redattore di Calcio da dietro, ottimo blog che si occupa del nostro sport preferito con un approccio competente e professionale. Di seguito, vi riportiamo il commento di Alessandro e le sue impressioni su come la Nazionale islandese si affaccia a questa importantissima competizione.

“È un piacere essere testimoni del decennale percorso di crescita islandese, culminato con la qualificazione alla prossima Coppa del Mondo. Il girone di qualificazione, uno dei più equilibrati sulla carta, è stato portato avanti magistralmente (unica macchia la sconfitta in Finlandia, seppur contro una nazionale in crescita negli ultimi sei mesi), dimostrando una comprovata superiorità, per lo meno nel lungo periodo, anche nei confronti della grande Croazia. Gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi otto anni e le eccellenti eliminazioni premature di Italia, Olanda e Cile, tuttavia, non son bastate alla formazione islandese per approdare entro le prime due fasce di sorteggio. Il Ranking FIFA, inesorabilmente, regala insidie e difficilmente si riuscirà a uscire indenni dal sorteggio di Mosca. Presupponendo come, in base al regolamento vigente, in uno stesso girone sia concesso ammettere fino a due selezioni UEFA, ogni selezione non inserita nello stesso pot islandese (precisamente il Pot3) potrebbe essere potenzialmente incrociata. Di conseguenza, la soluzione migliore per non perdere la testa in calcoli probabilistici è descrivere il migliore e il peggiore sorteggio possibile per ogni pot.”

Il nostro Alessandro così, ci descrive quali possano essere, secondo lui, i migliori e i peggiori scenari per la compagine islandese, a livello di sorteggio: “Partendo dal primo Pot, che racchiude le otto teste di serie, appare superfluo definire la Russia, selezione ospitante, come miglior pescata. La selezione di Cherchesov, seppur con qualche acuto importante (come il pareggio contro la Spagna), ha vinto solamente tre volte negli ultimi sei mesi e, in due occasioni di queste, contro formazioni decisamente inferiori come Nuova Zelanda e Ungheria. Selezioni sulla carta paragonabili a quella islandese, come Messico e Iran, hanno ottenuto risultati positivi in terra russa, contro una selezione povera di talento e, per questo, predisposta per di più al contenimento. Al contrario, i sorteggi peggiori sarebbero molteplici, su tutti Germania, Brasile, Francia e Portogallo, mentre un buon compromesso sarebbe rappresentato dalla Polonia, formazione temibile ma non ancora completamente consapevole, o dall’Argentina che, seppur potenzialmente indistruttibile, latita dal punto di vista della manovra.”

Sulla seconda fascia: “Per quanto riguarda il Pot2, da evitare come la peste sia la selezione spagnola che, come abbiamo visto sulla nostra (italiana) pelle, ha ritrovato talento e smalto che ha caratterizzato la Roja d’inizio decennio, sia quella inglese, in completo stato di grazia negli ultimi tempi grazie all’avvento di una vera e propria nuova generazione d’oro, vincitrice o finalista dei massimi tornei giovanili continentali e mondiali, e al gruppo costruito da Roy Hodgson nei precedenti quattro anni, estremamente qualitativo e con quattro anni in più d’esperienza. Ottimo sorteggio invece quello peruviano: la selezione di Gareca non conosce altra via se non quella della distruzione e, contro un formazione altrettanto fisica e martellante come quella islandese, troverebbe grandi difficoltà.”

Chiusura sull’ultima delle quattro urne: “L’ultimo Pot sarà ovviamente condizionato da quanto accaduto in precedenza nel corso del sorteggio: di base, la formazione più temibile è rappresentata dalla Serbia che, seppur vincitrice di un girone non così complesso, rappresenta un mix d’esperienza e talento, con i veterani Ivanovic e Kolarov a guidare calciatori con meno esperienza internazionale ma di grande estro, come i “nostri” Ljaijc e Milinkovic-Savic, ma anche Zivkovic del Benfica o Maksimovic del Valencia. Nel momento in cui però si fosse già incontrata un’altra selezione UEFA, si dovrebbe necessariamente trovare una selezione extra-europea. Fra queste, sono diverse le insidie: meglio evitare le africane, con una Nigeria straripante in ogni reparto (tranne in porta) e un Marocco impenetrabile (nessun gol subito nel percorso finale di qualificazione, unica nazionale al Mondo a riuscirci), mentre le asiatiche a disposizione sarebbero un compromesso adeguato (Australia e Arabia Saudita devono riacquistare la rotta dopo i recenti stravolgimenti in panchina, mentre la Corea del Sud appare un po’ deboluccia fisicamente). Senza dubbio, il sorteggio migliore sarebbe rappresentato da Panama, alla prima partecipazione grazie alle gravi difficoltà statunitensi: un gruppo che suscita simpatia e curiosità, guidato da un allenatore esperto (Hernan Dario Gomez, alla terza qualificazione mondiale dopo Colombia ed Ecuador), ma povero di materiale umano di sufficiente livello per reggere l’impatto della competizione.”