Ittoqqortoormiit è la località più orientale di Groenlandia. Con una popolazione di 345 abitanti, è isolata dal resto del mondo per circa 9 mesi l’anno (in quanto il ghiaccio marino blocca l’accesso alle navi), tanto da essere giustamente considerata come uno dei centri abitati più remoti della Terra. Eppure il calcio esiste anche qui. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Kristian Hammeken, abitante di Ittoqqortoormiit e presidente della squadra locale. Ci ha raccontato una storia affascinante e ricca di sentimenti.

Veduta di Ittoqqortoormiit con il logo della squadra locale. (Rielaborazione grafica da foto tratta da Oceanwide expeditions)

Buongiorno Hammeken. Lei è il fondatore della squadra A.K. Ittoqqortoormiit. Ci può raccontare del suo lavoro e dirci di più riguardo questa squadra?

Mi chiamo Kristian Hammeken e sono nato e cresciuto ad Ittoqqortoormiit. Ho studiato Ingegneria Civile Artica alla DTU di Kongens Lyngby (appena fuori Copenaghen) e mi sono laureato in Ingegneria ambientale. Attualmente lavoro come ingegnere municipale nel mio villaggio natale. Qui, il 18 ottobre 2018, ho fondato la squadra di calcio A.K. Ittoqqortoormiit. La squadra precedente si chiamava Ukaliatsiaq-93 ma oggi la sezione calcistica non è più attiva, sono rimasti solamente i ragazzi del tennistavolo. Sentivamo tutti la necessità di tornare ad avere una squadra di calcio che potesse rappresentare la comunità e in cui i cittadini potessero riconoscersi. Ecco allora che il logo del nostro club è fortemente ispirato allo stemma cittadino: le due stelle rappresentano due villaggi vicini ora abbandonati (Ittaajimmiit e Uunartoq), mentre il grande triangolo azzurro simboleggia lo Scoresby Sund, il fiordo più grande di Groenlandia e del mondo che si trova qui vicino. Il nome A.K. sta per Arsaaddardud Klubia, ovvero “squadra di calcio”. È il corrispettivo della sigla FC nei nomi delle squadre inglesi. Sia per il calcio all’aperto che per il futsal abbiamo una prima squadra e una squadra giovanile.

Qual è il suo ruolo all’interno della squadra?

Dal 2018 al 2020 sono stato “manager economico” del club. Oggi sono il capo del consiglio di amministrazione dell’A.K. Ittoqqortoormiit, una sorta di presidente. Sono comunque anche uno dei giocatori della prima squadra. Preferisco giocare a centrocampo, ma qualche volta prendo posto anche in difesa o addirittura in porta.

Quali possono essere gli obiettivi per una squadra giovane come la vostra? Secondo Lei, c’è la possibilità di vedere un giorno questo club competere per il campionato nazionale groenlandese?

Quando ho deciso di fondare questa squadra l’obiettivo principale era fare in modo che la mia comunità potesse riconoscersi in qualcosa. Questo, insieme all’idea di giocare per divertirsi, resta il nostro traguardo anche oggi. Poi, certo, vogliamo iniziare a prendere parte al torneo calcistico regionale che si tiene annualmente a Tasiilaq per giocarci qualche chance di qualificarci per la fase finale. La scorsa estate eravamo riusciti ad iscriverci ma abbiamo dovuto annullare tutto a causa della pandemia. Ci riproveremo l’anno prossimo, sarebbe una prima volta fantastica per il nostro club.

Pur essendo un piccolo villaggio, ad Ittoqqortoormiit nel 2016 è stato costruito un campo di calcio a 7, il primo in assoluto in terreno sintetico per la Groenlandia orientale. Quanto questa struttura può essere di aiuto alla comunità e, in particolare, alla squadra?

Il campo è molto usato dai bambini del villaggio come area-giochi dopo la scuola; durante la bella stagione trovi sempre bambini che ci giocano a calcio. E poi c’è la nostra squadra: ci alleniamo 2-3 volte a settimana con alcuni esercizi di riscaldamento e poi una partitella. Il campo è utilizzabile principalmente durante la bella stagione e solo per le ore diurne in quanto non è dotato di riflettori.

Come è la vita ad Ittoqqortoormiit?

Ittoqqortoormiit è uno dei villaggi abitati più remoti di Groenlandia e della Terra. È comunque dotato di alcuni servizi pubblici fondamentali: una stazione di polizia con due agenti, un centro medico di primo soccorso con 3-4 infermieri, un distributore di benzina, le centraline dell’elettricità e del gas. Poi abbiamo una scuola, una chiesa e un piccolo supermercato. Abbiamo una piccola palestra dove si può giocare a futsal, tennistavolo e a volleyball: funge anche da principale luogo di ritrovo per i bambini (ogni venerdì sera vengono organizzati giochi e attività) e per gli altri abitanti del villaggio. Tuttavia, a volte qui la vita è difficile a causa del basso tasso di istruzione, dell’isolamento e dei costi per spostarsi. Quest’ultimo dato in particolare si riflette anche sulla nostra squadra di calcio: un biglietto di andata e ritorno da Ittoqqortoormiit costa circa 20.000 DKK (circa 2.689€ al 3 novembre 2021). Qualora la squadra intera dovesse viaggiare si arriverebbe a spendere una cifra ben superiore alle 260.000 DKK (quasi 40.000€), qualcosa di davvero esorbitante. E i prezzi sono destinati ancora a salire, una volta che finiranno i lavori di ampliamento dell’aeroporto di Nuuk, la nostra capitale. Ciò va nettamente a svantaggio dei villaggi più isolati come il nostro.

L’economia qui si basa principalmente sulla caccia e la pesca e ci sono solo 4-5 attività private nel villaggio tra cui il meccanico, l’elettricista e una ditta di costruzioni; la maggioranza della popolazione si occupa dell’amministrazione locale. Saremo anche un piccolo villaggio ma bene o male tutti lavorano. Siamo gente che si dà sempre da fare.

Hammeken, ci ha raccontato di essere un grande appassionato di calcio. Quali sono le squadre per cui Lei fa il tifo e chi sono i Suoi giocatori preferiti?

Prima di fondare l’A.K. facevo il tifo per il S.A.K. di Sisimiut, per il K-33 di Qaqortoq e per il Nagdlunguaq-48 di Ilulissat. Ma oggi la squadra groenlandese per cui tifo è quella del mio villaggio. Poi ho sempre avuto una forte simpatia per il Milan e il Manchester United: fuori dalla Groenlandia queste sono le mie squadre preferite.

Per quanto riguarda i calciatori questa è la mia lista: Paolo Maldini, Zidane, Hagi, Stoichkov, Ronaldo il Fenomeno, Romario e Maradona. Ma il mio idolo di gioventù era proprio un italiano, Roberto Baggio.

 

Vogliamo ringraziare di cuore Kristian Hammeken per la sua grande disponibilità. Gli porgiamo un grande in bocca al lupo per i prossimi impegni, con la speranza che il calcio trovi sempre più spazio ad Ittoqqortoormiit e che sia un’attività d’aiuto per la comunità locale.

Intervista a cura di Lorenzo Bigo