Come ben saprete, sul nostro sito non ci occupiamo solo di calcio. Talvolta ci capita, infatti, di effettuare qualche scorribanda in altri territori. Chi vi scrive in questo momento, in particolare, è un grande appassionato di musica alternativa, musica diciamo lontana dai circuiti mainstream. Qualche anno fa, quando ancora Freezeland era su blogspot e si chiamava semplicemente Calcio Islandese e Faroese, avevo realizzato una piccola panoramica sulla scena black metal islandese. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti (e quello stesso articolo andrebbe aggiornato), ma voglio approfittarne per parlarvi di quello che so sulla musica metal… in Groenlandia. Del resto a breve si svolgeranno le finali del campionato groenlandese (del quale come ogni anno vi parleremo), pertanto tornare con un articolo su queste lande misteriose – sebbene non sportivo – mi è parsa una buona idea.

Lo direste che in questi posti si suona anche musica metal?
Heavy metal… in Groenlandia?
So bene quello che vi state chiedendo: “Ma è possibile che esistano band metal in Groenlandia?”. La risposta, sappiatelo, è: assolutamente sì. Dovete sapere che la musica metal, sebbene non abbia la diffusione capillare di generi più mainstream come il pop e il rock, ha preso piede in tutto il mondo. Se consideriamo che la Groenlandia ha più o meno lo stesso numero di abitanti della sola Cuneo, è una cosa che può stupire ma fino a un certo punto. Certo, non aspettatevi musica sopraffina, ben prodotta o che possa richiamare chissà quale attenzione mediatica. Il bello dell’underground però è anche questo: scoprire tanti movimenti sotterranei che vanno avanti a prescindere dalle logiche di mercato, specie in un momento in cui l’industria musicale è in forte crisi.
Arctic Spirits, gli Iron Maiden di Groenlandia

Arctic Spirits.
Inizierei questo nostro viaggio parlando di quella che è indiscutibilmente la band metal più importante di Groenlandia. Sono gli Arctic Spirits, band che si è formata a Qeqertarsuaq ormai una quindicina di anni fa. Nel titolo del paragrafo li ho definiti, bonariamente, gli Iron Maiden di Groenlandia. Pur non avendo stilisticamente molto a che fare con la leggendaria band britannica, gli Arctic Spirits affondano le loro radici nell’hard rock/heavy metal più classico e puro. La loro musica è caratterizzata da ritmiche taglienti e veloci, con tanto di testi cantati (spesso anche urlati) in groenlandese. Il che è già piuttosto inusuale alle nostre orecchie; aspetto, questo, che li ha avvicinati sovente anche ai Northern Haze, una band hard&heavy canadese (ma di etnia Inuit) formatasi negli anni ’80 e che canta anch’essa nel suo idioma natìo.
Due sono gli album all’attivo degli Arctic Spirits, gli impronunciabili Pissutsit (2009) e Iluliarsuit akornanni (2012): entrambi sono stati pubblicati da Atlantic Music, etichetta discografica groenlandese tutta dedicata alla musica dell’isola. Su YouTube è possibile ascoltare diverse tracce, in particolare tratte dal secondo disco. Dal punto di vista grafico gli album non sono forse il massimo dell’estetica, come potete vedere dalle copertine, ma tutto sommato l’ascolto è godibile.

Copertina di Iluliarsuit akornanni.
Tempel / The Perfect Mass
Uno spazio in questo approfondimento lo merita certamente il progetto solista di Kunuk Groenvold, The Perfect Mass. Inizialmente la one man band è nata nel 2011 sotto il nome Tempel, del quale però l’unico EP è pressoché introvabile. Mi concentrerò dunque sull’album realizzato sotto il monicker The Perfect Mass, che peraltro potrete ascoltare per intero tramite il profilo Bandcamp di Salute Records (dalla quale si può anche acquistare il CD), l’etichetta che ha pubblicato il disco.

Kunuk Groenvold, mastermind di The Perfect Mass.
World on Fire, pubblicato nel 2016, è un assalto sonoro di una quarantina di minuti che, si legge, è “raccomandato ai fan di Iron Maiden, Megadeth, Sepultura e Dimmu Borgir“. Sicuramente è un disco dalle tante sfaccettature, dalla forte impronta heavy (Psalms of Depression su tutte) ma con uno stile vocale tipico del black/death metal. Non mancano tuttavia momenti tendenti al thrash metal (Faith, ma anche la titletrack World on Fire). La registrazione di qualità non eccelsa forse non aiuta, ma si intravedono idee e una forte tendenza alla mescolanza di generi. Secondo quanto si legge sulla pagina Facebook del progetto, Groenvold sarebbe al lavoro per nuovo materiale. Si vedrà.

Copertina di World on Fire.
Nuove leve: Failed to Failure e I124Q
Ci sono altre due band groenlandesi nate più recentemente, con alle spalle una pubblicazione ciascuna. Partiamo dai Failed to Failure, formatisi a Upernavik nel 2017 e con un album pubblicato nel dicembre dello stesso anno. Il disco è acquistabile su Amazon e Itunes in formato digitale, ma un’idea della loro musica la possiamo avere dall’unica traccia presente su YouTube, Apocalypse, in cui riconosciamo sicuramente una qualità di registrazione discreta. Sembra di ascoltare un melodic death metal piuttosto quadrato, molto semplice nel riffing ma con un buon gusto nelle melodie. Andando a curiosare nella loro pagina Facebook, sembra che nel giugno scorso questi ragazzi abbiano tenuto addirittura un concerto nella loro Upernavik. Concerti melodic death metal in Groenlandia? Devo dire che la cosa suona abbastanza strana, ma a quanto pare…

Copertina di Never Be Afraid, album d’esordio dei Failed to Failure.
Ci sono poi gli I124Q, che arrivano da Kangersuatsiaq. Nota a margine: è piuttosto curioso come nessuna delle band sinora incontrate arrivi dalla capitale Nuuk. Comunque, sappiamo che la band è un duo formato da Joah Thorleifsen e Hans Peter Anthonsen. Cantato in groenlandese, il loro disco d’esordio, Superavit, è uscito nel 2016: potete ascoltare qualche traccia dal loro profilo su Soundcloud. Sebbene la band si definisca semplicemente “rock”, in realtà il loro genere sembra essere ascrivibile a una sorta di incrocio tra il folk rock e l’heavy/power metal, come dimostrano le chitarre distorte e le strutture di diversi pezzi, con tanto di riff metal veri e propri. Buono anche l’uso della voce pulita, con tante melodie catchy che sicuramente rendono più semplice la fruizione. Da quel che ho sentito, potenzialmente gli I124Q sono forse la band groenlandese più interessante del lotto.

Joah Thorleifsen e Hans Peter Anthonsen: i due formano gli I124Q.
Ma ci sono anche altre band metal in Groenlandia?
A questo punto viene da chiedersi se è tutto qui o se c’è dell’altro. Se non siete dei grandi appassionati del metal, dovete sapere che esiste Metal-Archives, un enorme sito web che cataloga tutte le band metal del mondo, ordinandole anche per Paese. Andando alla voce Groenlandia possiamo scorrere i nomi di diverse band: Forlorn Citadel, Stromptha, Silence.cold.alone, Moonlight Drowns. Una volta c’erano anche i Morar, ma si è poi appurato come questa band non fosse realmente groenlandese.

Copertina di The Stars Guide the Path, dei Moonlight Drowns.
Insomma, la verità è che nutro qualche dubbio sul fatto che queste band siano davvero groenlandesi. Un po’ viene difficile da credere per il forte anonimato, infatti non si conosce la reale identità di alcun musicista che milita dietro queste band. E’ una cosa che non mi stupirebbe, visto in passato sono esistiti progetti musicali dalla provenienza “bizzarra”, poi rivelatisi delle bufale. Abbastanza clamoroso, ai tempi, fu il caso di Giza Uchawi, one man band black metal della Tanzania poi rivelatasi inesistente. In secondo luogo, dovete sapere che spesso e volentieri nel metal estremo (soprattutto nel black metal) c’è una certa fascinazione per le band provenienti da Paesi inusuali. Del resto forse è anche questo il motivo che mi ha spinto a scrivere questo articolo…
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