Siamo giunti alla fine dell’attesa. Domani si consumerà il primo, storico atto dell’Islanda protagonista ai Mondiali. Un appuntamento quasi leggendario, che saremo fortunati a poter raccontare: chissà quando ricapiterà! Ma non siamo qui per fare retorica spicciola: piuttosto, ci sembra opportuno provare a conoscere più da vicino le avversarie dell’Islanda nel Girone D dei Mondiali di Russia 2018. L’urna, come sappiamo, non è stata particolarmente benevola, visto che ci ha assegnato in sorte Argentina, Croazia e Nigeria. Gunnarsson e compagni, tuttavia, ci hanno già abituato a imprese incredibili, quindi mai dire mai. Ma veniamo alle nostre avversarie.

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Il ct Heimir Hallgrimsson avrà da ragionare molto sulle avversarie nel girone mondiale. (Photo by Ian Walton/Getty Images)

Argentina: la Selección guidata da Leo Messi

Delle avversarie dell’Islanda, la più accreditata per il passaggio del turno è certamente l’Argentina. L’Albiceleste, che terrà a battesimo l’Islanda nel match di domani, si presenta a questi Mondiali da vicecampione in carica. Eppure, per diversi motivi, la Selección non sembra tra le favoritissime per la vittoria finale. I sudamericani hanno infatti avuto molti problemi nel loro girone di qualificazione, e solo all’ultimo sono riusciti a staccare il pass senza passare dagli spareggi. Tuttavia, il talento degli argentini non si discute: una Nazionale che può permettersi il lusso di lasciare a casa Icardi, Correa, Lautaro Martinez e tanti altri non può essere sottovalutata.

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Argentina, la squadra vice-campione del mondo in carica.

Il ct Sampaoli, che ultimamente è stato anche accusato di molestie sessuali, può puntare su una squadra molto forte. Resta tuttavia qualche dubbio sulla tenuta della difesa, i cui esterni non convincono fino in fondo: è quello il tallone d’Achille dei sudamericani. Impressionante, tuttavia, appare il reparto offensivo, guidato come sempre da Lionel Messi. L’ex ct del Cile ha in attacco giocatori del calibro di Higuain, Dybala e Aguero, oltre a esterni offensivi come Pavon e Di Maria: forse nessun’altra squadra ha una tale qualità negli ultimi venti metri.

La stella

Scontato dirlo, ma Lionel Messi è certamente il trascinatore di questa Argentina, che ancora una volta si affida alla Pulce per tornare a vincere. Ci è andata vicinissima nel 2014, ci riproverà quest’anno, pur con i problemi che abbiamo elencato. Arrivato a 30 anni, Messi ha vinto tutto con il Barcellona, ma gli manca un grande trofeo con la Nazionale. Potrebbe essere una delle sue ultime occasioni (la penultima?) per vincere il Mondiale.

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Lionel Messi, stella della Albiceleste.

Possibile sorpresa

I giocatori che possono fare bene in questa Argentina sono tanti, ma scegliamo di nominare il giovane Giovanni Lo Celso. Primo Mondiale per lui, è uno dei giocatori argentini più promettenti. La competizione iridata potrebbe essere la giusta occasione per consentirgli di dimostrare di essere lui il futuro del centrocampo argentino. Ha comunque tutti i numeri per ritagliarsi uno spazio importante nel Mondiale russo.

I 23 di Sampaoli

Portieri: Armani, Caballero, Guzman.
Difensori: Acuna, Ansaldi, Fazio, Mercado, Otamendi, Rojo, Tagliafico.
Centrocampisti: Banega, Biglia, Di Maria, Lo Celso, Mascherano, Meza, Pavón, Perez, Salvio.
Attaccanti: Aguero, Dybala, Higuain, Messi.

Croazia: eterni avversari in cerca di rivalsa

In molti saprete che la Croazia è stata acerrima rivale dell’Islanda negli ultimi anni. Furono infatti i croati a spegnere i sogni islandesi di qualificarsi al Mondiale 2014, vincendo nello spareggio. Il duello si è ripetuto nelle qualificazioni a questi Mondiali, con le squadre che si sono affrontate nel girone eliminatorio: una vittoria per parte, ma il primo posto è stato conquistato proprio dagli islandesi. Per la Croazia potrebbe essere arrivato il tempo della “vendetta” sportiva. Con il tecnico Zlatko Dalic (che ha sostituito Cacic dopo che questi aveva perso il primo posto appannaggio dell’Islanda), la Croazia è riuscita comunque a centrare la qualificazione tramite gli spareggi, ed è in cerca di rivalsa.

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Zlatko Dalic, ct della Croazia. Ha sostituito Cacic poco prima degli spareggi di qualificazione.

I croati sono certamente un brutto cliente, avendo una discreta batteria di gioventù ed esperienza, tecnica e anche solidità difensiva. Importante soprattutto il centrocampo, con tanti palleggiatori e uomini bravissimi nell’inserimento in area avversaria. La difesa ha guadagnato solidità e ha anche diversi giovani interessanti, mentre l’attacco presenta qualche punto interrogativo, complice l’opaca stagione di Kalinic al Milan.

La stella

L’uomo più rappresentativo dei croati è Luka Modric, fresco di Champion’s League conquistata con il Real Madrid. Oltre cento presenze in Nazionale, è un decano del calcio croato e avrà in mano le chiavi del centrocampo. Buona parte dei successi della squadra potrebbe passare dai suoi piedi: se non è in forma, la prestazione della Nazionale ne risente.

Possibile sorpresa

Un nome a sorpresa potrebbe essere quello del classe ’96 Duje Caleta-Car. Il difensore arriva da una grande stagione con la maglia del Red Bull Salisburgo: è praticamente un debuttante ed è uno dei più giovani difensori del Mondiale. Giocatore moderno, fisico ma anche tecnico e con visione di gioco, è sul taccuino di molti operatori di mercato in tutta Europa. Chissà che non possa aumentare le sue quotazioni, qualora il tecnico Dalic lo chiamasse in causa…

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Duje Caleta-Car, giovane difensore del Salisburgo. Il croato piace alle grandi d’Europa.

I 23 di Dalic

Portieri: L. Kalinic, Livakovic, Subasic.
Difensori: Caleta-Car, Corluka, Jedvaj, Lovren, Pivaric, Strinic, Vida, Vrsaljko.
Centrocampisti: Badelj, Bradaric, Brozovik, Kovacic, Modric, Perisic, Rakitic.
Attaccanti: N. Kalinic, Kramaric, Mandzukic, Pjaca, Rebic.

Nigeria: fisicità e voglia di stupire

“Ma no, ma dai! C’era la partita!”
“Miiii è vero, Italia-Nigeria!”
“Che Italia-Nigeria! Italia-Norvegia”
“Vabbè, NG-NG, la targa è uguale”
“Sì, la targa…”
(Aldo Giovanni e Giacomo, Così è la vita, 1998)

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Frame da “Così è la vita” (1998), dove Aldo confonde Nigeria e Norvegia.

Quarta squadra del girone D non è la Norvegia di Lagerback (che peraltro ha battuto pochi giorni fa l’Islanda in amichevole), bensì la Nigeria, unica africana del raggruppamento. La squadra allenata dal tedesco Gernot Rohr è arrivata sin qui battendo prima lo Swaziland, e poi eliminando formazioni importanti come Camerun, Zambia e Algeria. Le Super Eagles arrivano a questo girone senza i favori del pronostico, ma comunque con una squadra molto interessante. Forse è una formazione che pecca un po’ nei ricambi, con l’ex Chelsea John Obi Mikel che a centrocampo tira ancora la carretta, mentre l’attacco ha qualcosa in più da dire a livello internazionale: Musa e Iheanacho sono nomi di tutto rispetto. Solo un giocatore gioca nel campionato interno, il portiere Ezenwa, dell’Enyimba Aba.

C’è il rebus difesa: nel girone eliminatorio la Nigeria ha subito solo quattro reti, ma non c’è nessun nome affermato, visto che praticamente tutti i difensori nigeriani giocano in campionati europei di secondo piano. Proprio per questo, però, potrebbe anche essere un elemento sorpresa. Come detto c’è anche il problema dei ricambi, che non sembrano essere sempre all’altezza dei titolari.

La stella

La vera stella non c’è: è il collettivo il punto di forza delle Super Aquile di Gernot Rohr. Tuttavia, come abbiamo detto, sono diversi i giocatori conosciuti all’estero. Ahmed Musa gioca praticamente in casa, essendo la punta del CSKA Mosca, e sulle sue spalle sono affidate molte delle speranze dei nigeriani di passare il turno. Occhio però anche agli altri attaccanti, in particolare a Moses e ai giovani Iheanacho e Iwobi, quest’ultimo spesso schierato a centrocampo.

Possibile sorpresa

Citiamo un giocatore molto vicino a noi italiani: si tratta di Simy, che abbiamo potuto apprezzare nel nostro campionato con la maglia del Crotone. Non partirà con i gradi di titolare, ma siamo certi che la punta possa essere in grado di ritagliarsi uno spazio importante. Rohr non ha infatti a disposizione altri giocatori con caratteristiche da centravanti puro, e Simy ha già dimostrato di essere uno in grado di risolvere le partite. Con le dovute proporzioni, può essere l’erede di Nwankwo Kanu, che qualcuno si ricorderà per i suoi passati all’Inter. Occhio anche alle sue abilità balistiche.

Simy

Il gol di Simy alla Juventus in rovesciata, con la maglia del Crotone. Potrebbe essere lui la sorpresa della Nigeria.

I 23 di Rohr

Portieri: Akpenyi, Ezenwa, Uzoho.
Difensori: Awaziem, Balogun, Ebuehi, Echiejile, Idowu, Omeruo, Shehu, Troost-Ekong.
Centrocampisti: Etebo, Ndidi, Obi, Obi Mikel, Onazi.
Attaccanti: Ighalo, Iheanacho, Iwobi, Moses, Musa, Simy.