Facciamo il punto sulla situazione attuale della selezione maggiore, andando a vedere come sta l’Islanda oggi e quali sono i prossimi impegni.

Islanda, dove eravamo rimasti
Siamo ad un mese dall’ultima uscita della nazionale guidata da Hamrén, ovvero dall’incredibile vittoria contro la Turchia in quel di Laugardalsvöllur. Questi 3 punti sono fondamentali perché presi contro una rivale per la qualificazione alla fase finale, oltre al fatto che con 9 punti si è a pari punti proprio con la Turchia e la Francia.
Il prossimo impegno sarà il 7 Settembre in casa contro la Moldavia. L’avversario è abbordabile, 3 punti raccolti in 4 partite, ma l’unica vittoria è arrivata contro l’Andorra, squadra cuscinetto del gruppo.
In cerca di equilibri
Il CT svedese non ha cambiato molto per diverse ragioni. La prima riguarda un principio importantissimo degli sport di squadra, il gruppo unito non si tocca. Avendo costruito quasi interamente i successi recenti sull’unità, non è consigliabile andare a smantellare qualcosa che già funziona.
La seconda ragione è riconducibile al materiale umano. Il percorso ad Euro2016 e la pur bella ma breve esperienza al Mondiale dell’anno scorso hanno certamente dato una grande spinta al movimento calcistico. Però le nuove leve faticano a sostituire nell’immediato i titolari. Ragion per cui Hamrén ha gradualmente inserito alcuni ragazzi senza toccare la struttura portante della squadra.
Come sta l’Islanda in difesa
Halldórsson è stato confermato tra i pali; nella linea a 4 ecco la prima novità: Hjörtur Hermannsson, difensore centrale del Bröndby IF impiegato, in alternanza con Sævarsson, da Hamrén come terzino destro per sfruttare l’ottimo senso della posizione e il tempismo negli interventi, oltre che alla sviluppata capacità nel gioco aereo.
Al centro sono titolari i marescialli della difesa, Árnason e Sigurðsson con il fedele Skúlason sulla corsia mancina.
Come sta l’Islanda in mediana
Il centrocampo vede la presenza del capitano Gunnarsson oltre che di Bjarnason come punti fermi, intorno ai quali hanno ruotato diversi profili e di conseguenza vari assetti tattici.
Alla gara d’esordio contro l’Andorra sulle fasce hanno giocato: Jóhann Guðmundsson del Burnley a destra e l’interessante Arnór Sigurðsson a sinistra. Questo ragazzo del 99′ che gioca nel CSKA Mosca ha le stigmate del campione, diventerà sicuramente una risorsa importante per la sua nazionale, non ha caso è lui a fornire l’assist per l’1-0 di Bjarnason.
Mentre per la fascia destra Hamrén sembra riuscito a trovare una soluzione definitiva in Guðmundsson, essendo stato schierato 3 volte su 4, la fascia sinistra risulta ancora orfana di un proprietario. Mentre contro la Francia venne schierato addirittura un difensore centrale, Magnússon anche lui del CSKA, contro l’Albania ha giocato Sigurjónsson, un mediano. In occasione della gara contro la Turchia invece si è tornati all’origine con Bjarnason dirottato sull’out di sinistra e l’inserimento di Hallfreðsson in mezzo.
Come sta l’Islanda in attacco
Il discorso è simile per quanto riguarda il reparto offensivo, se Gylfi Sigurðsson è ovviamente inamovibile il suo partner è sempre cambiato: Finnbogason all’esordio poi sostituito da Kjartansson che segna il gol vittoria; Guðmundsson contro la Francia; ancora Kjartansson contro l’Albania e Böðvarsson contro la Turchia.
Le prospettive dell’Islanda
I prossimi impegni rappresentano molto per la nazionale dei vichinghi, oltre al fatto che esiste una concreta possibilità di passaggio del turno. Dando per scontato che i Bleus si qualifichino da primi della classe, i “Strákarnir okkar” avranno proprio nei turchi i primi contendenti alla seconda piazza senza comunque sottovalutare gli albanesi, al momento distanti solo 3 punti a quota 6. Come sempre il giudizio spetta unicamente al rettangolo verde.
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