La campagna dell’est dell’Islanda, contro Moldavia ed Albania, complica maledettamente i piani per qualificarsi direttamente ad Euro2020. Gli islandesi sbrigano senza problemi la pratica casalinga contro i moldavi, vincendo per 3-0. E’ la sconfitta per 4-2 patita all’Elbasan Arena a pesare come un macigno.

Il riscaldamento di Albania e Islanda prima del match valido per le qualificazioni ad Euro2020 (mbl.is)

Benché sui media islandesi stiano piovendo critiche a catinelle, condividiamo più il rammarico per la fine della striscia positiva (3 vittorie consecutive) che la delusione per la prestazione. Ma vediamo passo passo come è andata l’eurosettimana dell’Islanda

Islanda – Moldavia 3:0

Nella sfida di sabato contro i moldavi serviva una vittoria e la vittoria è puntualmente arrivata. In un Laugardalsvöllur battezzato da pioggia e raffiche di vento, Hamrén ha schierato la sua versione d’Islanda più offensiva di sempre e ha raccolto un 3-0 rischiando pochissimo.

Balza all’occhio la coppia d’attacco titolare di Euro2016, Kolbeinn Sigþórsson – Jón Daði Böðvarsson, quanta nostalgia! Gylfi Sigurðsson è schierato in mezzo al campo. Sulla sinistra il tecnico svedese si gioca la carta Arnór Traustason, più attaccante esterno che ala, per un’Islanda più votata al 4-3-3 che al classico 4-4-2.

La formazione titolare dell’Islanda contro la Moldavia (fotbolti.net)

Sulla panchina moldava siede l’ucraino Semen Altman, 73 anni, allenatore ad interim. In campo la stella è il cagliaritano Artur Ionita. Ad esclusione sua e del portiere Alexei Coselev (Fortuna Sittard) non ci sono altri giocatori che militano nei principali campionati europei. Nonostante il 4-5-1 con cui scendono in campo, spicca la mancanza di solidità e di intesa dei moldavi.

Il primo tempo è tutto di marca islandese. Non ricordiamo di aver mai visto l’Islanda con il 60% di possesso palla. Il goal di Kolbeinn al 30′ sblocca la partita e rende merito ad un giocatore che negli ultimi anni ha dovuto lottare più contro i bisturi che contro i difensori avversari.

Nel secondo tempo arriva al 55′ il goal di Birkir Bjarnason in mischia su azione da calcio d’angolo. La Moldavia ha un motto d’orgoglio ed esce dal suo guscio. Gli spazi si aprono, l’Islanda sfiora il goal un paio di volte (Birkir di nuovo su angolo, assist di Gylfi che taglia l’area) prima del definitivo 3-0 siglato da Böðvarsson complice la deviazione decisiva del difensore moldavo Mudrac.

Albania – Islanda 4:2

All’andata era finita 1-0 per l’Islanda, grazie al bel goal siglato da Jóhann Berg Guðmundsson. A questo giro il centrocampista del Burnley è assente per infortunio e Hamrén, rispetto alla partita precedente, opta per una formazione prudente. 4-5-1 con Böðvarsson unica punta e Gylfi a girargli intorno.

L’Albania schiera ben 4 “italiani” (Strakosha, Dermaku, Memushaj, Hysaj) più l’ex interista Ray Manaj. All’andata la prestazione delle aquile era stata scialba e Halldórsson aveva corso ben pochi pericoli. Il tifo infuocato di Elbasan scuote i suoi e si capisce subito che la musica sarà ben diversa.

La partita è molto fisica, ben gestita dall’arbitro  sloveno Kruzliak, con i giocatori che non si risparmiano sui contrasti da ambo le parti. Nella prima mezzora si registrano un paio di fiammate, una per parte. Da una parte Memushaj semina il panico con una serpentina prima di essere steso da Emil Hallfreðsson poco fuori area. Sull’azione innescata sulla successiva punizione Manaj, colpisce il palo esterno. Dall’altra Gylfi manca la porta da due passi dopo essere stato ottimamente imbeccato da Sigurjónsson. Al 32′ la doccia fredda: il parmense Dermaku insacca di testa su azione da calcio d’angolo. L’Islanda accusa il colpo, i reparti si sfaldano e rischia grosso su un paio di occasioni. L’arrivo dell’intervallo è provvidenziale.

Al ritorno in campo inizia un’altalena di emozioni. L’Islanda trova subito il pareggio (47′, Gylfi Þór Sigurðsson). In dieci minuti l’Albania allunga nuovamente (52′, Hysaj) e viene riacciuffata dal neo entrato Sigþórsson (58′). Il campo è infuocato ed entrambe le squadre giocano per vincere. L’Islanda sfiora il vantaggio con un paio di incursioni di Jón Daði Böðvarsson (67′ e 70′). L’Albania ribatte colpo su colpo. Prima torna in vantaggio con Roshi (77′) e poi sigla in definitivo 4-2 con Çikalleshi.

I commenti

Il livello delle aspettative in Islanda per la propria nazionale si è alzato parecchio e sui giornali di oggi si legge una valanga di critiche (beccatevi le pagelle di Visir.is!!!). Nell’occhio del ciclone come al solito c’è Hamrén, in particolare per aver lasciato a casa Birkir Már Sævarsson e aver schierato al suo posto Hjörtur Hermannsson. Vero è che 3 goal su 4 sono arrivati dalla parte di Hermansson (che in occasione del primo goal si è fatto scavalcare da Dermaku), vero anche che finora la scelta aveva dato buoni frutti. Per altro lo stesso Sævarsson ha difeso la scelta.

L’assenza di Jóhann Berg Guðmundsson, decisivo all’andata, era pesante. La scelta di rimpiazzarlo con Rúnar Már Sigurjónsson non è stata negativa: ha spesso fornito assistenza ad Hermansson in palese difficoltà, ha sfornato l’assist del 2-2.

Al 56′, sul 2-1 per l’Albania, Hamrén ha deciso di scoprirsi inserendo Sigþórsson su Hallfreðsson passando dal 4-5-1 al 4-4-2. Kolbeinn ha pareggiato dopo neppure 2′ e poco più tardi Böðvarsson ha sfiorato il vantaggio. Un po’ azzardata la scelta di togliere Bjarnason al 71′ per Hörður Magnússon (passando a centrocampo Skúlason) quando, sotto di un goal, era meglio azzardare un giocatore di maggior spinta. Tuttavia è difficile muovere appunti ad Hamrén, con cui finora non siamo stati teneri, per come abbia gestito la partita. La vittoria era importante, prendersi qualche rischio era necessario, ma questa volta non è andata bene. Bisogna riconoscere i meriti dell’Albania di Reja che ha disputato una gran partita, come per altro ha fatto anche capitan Gunnarsson.

La situazione del girone

Sabato la Francia aveva vinto contro l’Albania per 4-1. Lo speaker dello Stade de France si ricorderà a lungo questa partita: prima ha messo l’inno di Andorra e poi ha chiesto scusa all’Armenia per l’errore. La Turchia, in casa, ha avuto la meglio di Andorra solo all’89 raccogliendo uno striminzito 1-0 e facendo apparire meno scontata la vittoria dell’Islanda nei Pirenei per solo 2-0.

Ieri sera invece la Francia ha battuto 3-0 Andorra mentre la Turchia fuori casa ha demolito la Moldavia per 4-0. Questi due risultati pesano come macigni sulla classifica generale: Francia e Turchia guidano con 15 punti, seguono l’Islanda a 12, l’Albania a 9, chiudono Moldavia con 3 e Andorra a 0.

Ad ottobre l’Islanda sfiderà in casa prima la Francia l’11 e poi Andorra il 14, mentre la Turchia sarà impegnata in casa con l’Albania e poi con i francesi in Francia. Per i vichinghi sarà necessario fare risultato con i transalpini e poi sperare in qualche passo falso dei turchi, con i quali ci sarà lo scontro diretto, in Turchia, il 14 novembre. Come ricordato da Jóhann Berg Guðmundsson, che ha difeso i propri compagni, ci sarà bisogno di meno critiche e più tifo.

Insomma, arrivare fra le prime 2 sarà tutt’altro che una passeggiata. Nel caso di mancata qualificazione diretta ci sarà ancora uno spiraglio attraverso la Nations League. A questo proposito vi segnaliamo, direttamente dal sito dell’UEFA, la situazione per eventuali spareggi.