Ieri sera è finita la bella favola Mondiale della Nazionale islandese. In quel di Rostov sul Don, infatti, la Croazia è riuscita ad avere la meglio con il punteggio di 2-1, estromettendo così l’Islanda dalla competizione. Il compito era comunque arduo per i ragazzi di Hallgrimsson, che per staccare il pass avrebbero dovuto vincere. Nel frattempo, sarebbero dovute arrivare buone notizie da Argentina-Nigeria. I sudamericani hanno vinto sulla Nigeria con un solo gol di scarto: se l’Islanda avesse vinto, i vichinghi avrebbero ottenuto la qualificazione agli ottavi. Non si può comunque dire nulla all’Islanda sotto il profilo dell’impegno, con la squadra che è stata in partita fino alla fine. Hanno deciso il match le reti di due “italiani”, Milan Badelj e Ivan Perisic; inutile il gol su rigore di Gylfi Þór Sigurðsson.

La delusione dei calciatori islandesi per l’eliminazione dal Mondiale.
Primi 45′ a reti bianche, ma Islanda meglio della Croazia
Nel primo tempo del match di Rostov sul Don, l’Islanda ha iniziato con il suo solito atteggiamento sornione e attendista, lasciando campo ai palleggiatori della Croazia. Questo, almeno, è stato il canovaccio tattico della prima metà del primo tempo, con la Nazionale di Dalic che ha semplicemente collezionato dei calci piazzati senza rendersi particolarmente pericolosa. L’Islanda però, dovendo fare risultato a tutti i costi, ha presto cominciato ad alzare i giri del motore, pur con le sue caratteristiche. I vichinghi riescono a rendersi pericolosi in azione di rimessa, andando al tiro con Gylfi Sigurðsson e, soprattutto, con Finnbogason: al 41′, la punta dell’Augsburg ha avuto una ghiotta chance per segnare. Nel finale di tempo, l’Islanda va ancora a sfiorare il gol, con Birkir Bjarnason prima e con Aron Gunnarsson poi, ma il punteggio rimane fisso sullo 0-0. Peccato: una rete a fine primo tempo (che sarebbe stata anche meritata per quanto visto in campo) avrebbe potuto cambiare la storia della partita.
Croazia più cinica, l’Islanda paga l’inesperienza
La ripresa, invece, è di marca croata. Le avvisaglie del gol croato arrivano grazie alla traversa colta da Milan Badelj al 6′: sono le prove generali per la rete, che arriva un minuto dopo. A segnare è lo stesso Badelj, che risolve una mischia in rete dopo una bella discesa sulla sinistra di Pivaric. L’Islanda a questo punto cerca di provarle tutte e va a pareggiare il conto dei legni: l’incornata di Ingason (che è un padrone di casa visto che gioca nel Rostov) colpisce la traversa. Gli islandesi, per la verità, ci provano più con il cuore che con la tecnica: la manovra non è sempre impeccabile dal punto di vista stilistico, ma per abnegazione e densità di gioco il pareggio sarebbe meritato. Hallgrimsson scuote i suoi e inserisce un altro attaccante, Sigurðarson, al posto del difensore Ragnar Sigurðsson.
Finale all’arrembaggio, ma non basta
Bjarnason va vicinissimo all’1-1, che arriva un paio di minuti dopo: il nuovo entrato Lovren intercetta un pallone con la mano, è calcio di rigore. Se ne incarica Gylfi Sigurðsson: l’asso dell’Everton, memore dell’errore con la Nigeria, questa volta non sbaglia. E’ pareggio, l’Islanda ora può provare a vincerla e a sognare gli ottavi. Purtroppo però le energie sembrano ormai finite, l’azione non riesce più a essere tambureggiante e la Croazia è pericolosa in contropiede. Proprio al 90′, in ripartenza, arriva il gol di Perisic che spegne le speranze dell’Islanda.

Esultanza di Gylfi Sigurdsson dopo il rigore che è valso il momentaneo 1-1.
Finisce così: 2-1 per la Croazia, l’Islanda è fuori dal Mondiale e termina ultima nel suo girone, ma possiamo dire che esce a testa alta per quanto visto in campo.

La Croazia esulta: il gol di Perisic vale il 2-1 finale.
I singoli
Ottima cerniera di centrocampo, ma poco “freddi” davanti
Parlando di singoli, ci sono aspetti buoni e meno buoni da sottolineare a proposito di questa gara. L’elemento che ha spiccato maggiormente sugli altri secondo noi è Emil Hallfreðsson. Il centrocampista dell’Udinese, infatti, ha disputato una gara gladiatoria, con molti palloni recuperati. Insieme ad Aron Gunnarsson, anche lui molto positivo, ha costituito una grande diga a centrocampo. Purtroppo il compito dei mediani è stato in parte vanificato da una giornata non eccelsa da parte degli attaccanti. Le occasioni capitate ad Alfreð Finnbogason e Birkir Bjarnason, infatti, andavano sfruttate. Certi errori, si sa, si pagano. Anche la difesa è da rivedere in qualche circostanza, visto che i due esterni in particolare non sono parsi irreprensibili. Nel complesso c’è comunque poco da rimproverare ai ragazzi per quanto visto contro la Croazia: i limiti tecnici ci sono, ma la squadra ha davvero fatto tutto quello che poteva.
Badelj decisivo per la Croazia, in ombra Kovacic
Diamo uno sguardo anche alla Croazia. I croati, a onor del vero, schieravano in campo molte seconde linee, oltre ad avere sulla carta meno motivazioni. Nonostante questo, hanno vinto interpretando meglio i momenti decisivi del match, sapendo soffrire e colpendo quando ce n’era bisogno. Complimenti ai croati, che si sono dimostrati una squadra matura e che potrebbe andare davvero avanti in questo Mondiale. Il migliore? Probabilmente Milan Badelj, che oltre al gol ha anche recuperato il pallone decisivo per il gol di Perisic. Bene anche Perisic, Pivaric e i due centrali difensivi, mentre ci è parso in ombra Kovacic. E’ sembrato schiacciato dalla mediana islandese e la sua prestazione ne ha risentito. Molto ingenuo, inoltre, Dejan Lovren: il rigore concesso poteva mettere nei guai la Croazia e non era esattamente inevitabile.
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