Come da pronostico, arriva senza troppe sofferenze il 22° titolo per il Valur. L’ultima giornata della Pepsideild non ha riservato sorprese e i ragazzi di Ólafur Jóhannesson hanno conquistato i tre punti che mancavano per la matematica certezza. I capitolini hanno dunque bissato il titolo ottenuto l’estate scorsa; non accadeva dal 1967. Vediamo nel dettaglio come è andata l’ultima giornata del massimo campionato islandese.

La coppa della Pepsideild (da fotbolti.net)

Valur – Keflavik 4-1

Per conquistare matematicamente il titolo, i Valsmenn hanno bisogno di tre punti. L’avversario non è dei più ostici; il Keflavik è retrocesso da settimane ed ha stabilito il record negativo di punti (per altro già suo) da quando la Pepsideild è passata a 12 squadre nel 2008. Per mettersi al sicuro da qualsiasi sorpresa tipica dell’ultima giornata, i capitolini partono a tutta birra e sbloccano il risultato dopo appena 8′ minuti con Einar Karl Ingvarsson che chiude un bel triangolo con Bjarni Ólafur Eiríksson. Il Valur non accenna a diminuire la pressione e nel giro di altri dieci minuti chiude definitivamente i conti, andando a segno altre due volte: Ingvarsson si trasforma in assist-man servendo il capitano Haukur Páll Sigurðsson al 14′, poi una sfortunata autorete di Aron Kári Aðalsteinsson porta il risultato sul 3-0.

Patrick Pedersen, capocannoniere della Pepsideild con 17 reti (da mbl.is)

La partita in sostanza si chiude qui; il resto del match è pura accademia per il Valur ed i suoi tifosi che iniziano a cantare e festeggiare il titolo già nel secondo tempo. I gol di Dion Acoff al 57′ e di Helgi Þór Jónsson del Keflavik all’88’ servono solo per le statistiche. Al triplice fischio può partire la festa di Hlidarendi, quartiere dove ha sede il Valur.

I giocatori del Valur festeggiano il secondo titolo consecutivo (da mbl.is)

Come detto sopra, è il secondo titolo consecutivo per i capitolini; un titolo molto più sofferto rispetto a quello dell’estate scorso, conquistato con una cavalcata trionfale. Molte sono state le difficoltà per i Valsmenn che non sono partiti bene, centrando una serie di pareggi a maggio che li aveva allontanati dalla testa della classifica. Con caparbietà e tecnica, che non manca di certo alla squadra di Jóhannesson, sono riusciti a risalire la china. Sono stati anche bravi ad approfittare degli scivoloni degli avversarsi, in particolare dello Stjarnan che, nelle ultime settimane, ha buttato al vento le sue chance di vincere il titolo.

Breiðablik – KA 4-0

Erano poche le speranze dei Blikar di vincere il campionato. Dovevano vincere e sperare in un crollo casalingo del Valur che, come abbiamo visto, non c’è stato. Il KA, presentatosi a Kopavogur con numerose defezioni, nelle settimane scorse aveva bloccato sul pareggi sia Valur che Stjarnan, permettendo ai verdi di rientrare in gioco. Thomas Mikkelsen, però, porta subito in vantaggio i suoi al 5′, lasciando intendere che non ci sarà molto spazio per le sorprese. Le notizie che arrivano da Reykjavik non lasciano più alcune speranze ai verdi che, però, vogliono chiudere al meglio un’ottima stagione. Sempre nel primo tempo arriva la doppietta di Willum Þór Willumsson (28′ e 35′), uno dei più interessanti prospetti del calcio islandese in ottica futura. Nella ripresa arriva anche la doppietta di Mikkelsen, al 67′.

Will­um Þór Will­umsson, Thom­as Mikk­el­sen, Vikt­or Örn Mar­geirs­son e Oliver Sig­ur­jóns­son, quattro giocatori fondamentali nella stagione del Breiðablik (da mbl.is)

L’estate dei Blikar si chiude con due secondi posti, quello in campionato e quello, sfortunato, in coppa nazionale. I successi dei verdi si basano su un’ottima difesa (la meno battuta dell’intera Pepsideild, solo 17 reti subite). Il belga Hendrickx, tornato in Islanda dopo una sfortunata parentesi nella seconda divisione portoghese, Viktor Margeirsson,  David Olafsson, Damir Muminovic (da anni tra i migliori difensori del campionato), supportati dall’eterno Gunnleifur Gunnleifsson (43 anni e non sentirli!) hanno fatto le fortune del Breiðablik. Manca ancora qualcosa per il salto di qualità (gli scontri diretti sono stati tutti persi) ma sicuramente c’è un’ottima base da cui ripartire nel 2019.

Stjarnan – FH 0-1

Sfida tra due deluse del campionato. Ai padroni di casa la matematica lascia qualche remotissima possibilità di vincere il titolo; i bianconeri, alla ricerca del pass per l’Europa League, devono assolutamente vincere e sperare che il KR compia qualche passo falso. Parte subito forte l’FH e dopo cinque minuti trova il vantaggio con il faroese Brandur Olsen, che approfitta di un’indecisione della retroguardia locale per depositare in rete. Al 13′ le Stelle reclamano un rigore per un fallo di mano di Eddie Gomes ma il direttore di gara sorvola. La gara la fanno gli ospiti, provando ad aumentare la differenza reti nel caso di arrivo a pari punti col KR; la difesa dello Stjarnan fa, però, buona guardia. Nel finale di tempo i locali cercano di costruire qualcosa senza troppa convinzione e il primo tempo va in archivio sullo 0-1.

Atli Guðna­son e Þorri Geir Rún­ars­son (da mbl.is)

La ripresa trascorre senza grandi sussulti; le occasioni latitano e, soprattutto sulla panchina dell’FH, si è più attenti alla radiolina piuttosto che a quel che succede in campo. Qualche sprazzo di gioco si vede intorno alla metà del secondo tempo ma sono lampi isolati in una partita tutt’altro che emozionante. L’FH vince ma, per la prima volta dal 2004, rimane fuori dalle coppe europee.

L’addio di Heimir Guðjónsson, in carica dal 2008, si è sentito parecchio in casa bianconera. L’FH si trova davanti ad una necessaria rifondazione dopo due stagioni al di sotto delle aspettative. Alcuni senatori, tra cui Gunnar Nielsen, sembrano in partenza e la dirigenza deve assolutamente ricostruire una squadra all’altezza dei fasti degli anni scorsi. Senza i soldi delle coppe europee sarà complicato ma qualcosa dalle parti di Hafnarfjörður devono inventarsi.

Lo Stjarnan si è sciolto come neve a sole in questa ultima fase del campionato. Dopo un avvio stentato (2-2 casalingo col Keflavik) le Stelle hanno messo la quinta e si erano portati in testa alla classifica. Tutti gli sforzi sono però stati vanificati con un finale di stagione scellerato. La rosa è buona, ha ottime individualità ed è costruita al 99% da giocatori islandesi. Questo può far ben sperare i supporter di Garðabær

Vikingur R – KR 2-3

Il Vikingur, già salvo, non aveva più nulla da chiedere al campionato. Ma il derby è sempre il derby a qualsiasi latitudine e quindi volevano a tutti i costi mettere i bastoni tra le ruote degli acerrimi rivali. Ne nasce una partita molto divertente e scoppiettante, ricca di gol e di emozioni. Iniziano meglio i padroni di casa che al 20′ chiedono ed ottengono un calcio di rigore per atterramento di Erlingur Agnarsson: sul dischetto si presenta Rick ten Voorde che non sbaglia. Reagisce subito il KR trovando il pareggio tre minuti con Óskar Örn Hauksson. Il pareggio non basta però agli ospiti, vista la contemporanea vittoria dell’FH.

Nella ripresa, quindi, schiacciano il piede sull’acceleratore e dopo neanche dieci minuti trovano il vantaggio con Atli Sigurjónsson. E’ il momento di massima pressione degli ospiti che si creano diversi altre occasioni prima dell’autorete di Halldór Smári Sigurðsson al 61′. Il Vikingur non ci sta a perdere in casa il derby e al 70′ segna il gol che riaccende la speranza con il suo bomber Castillon. Segue un finale convulso ma che vede uscire vincitore il KR.

Un’azione di gioco nel derby di Reykjavik (da mbl.is)

Stagione sufficiente per i bianconeri che confermano il quarto posto dell’estate scorsa. Con qualche innesto in più, forse, si sarebbe potuto lottare per posizioni più di prestigio. Buon campionato anche per il Vikingur, mai seriamente invischiato nella lotta retrocessione. Gli addetti ai lavori lo davano come uno dei principali candidati all’Inkassodeild ma hanno sovvertito i pronostici.

Grindavik – IBV 2-5

Partita spettacolare tra due squadre che non avevano più nulla da chiedere al campionato, potendo quindi giocare con la mente sgombra. Ultima partita per una leggenda del calcio islandese e uno dei più forti giocatori della storia dell’IBV, Gunnar Heiðar Þorvaldsson.

Nei primi dieci minuti succede di tutto: apre le marcature Aron Johansson per i padroni di casa, poi inizia il Þorvaldsson-show; nell’arco di quattro minuti l’esperto attaccante segna due gol che ribaltano il risultato. La ripresa è ancora più ricca di gol. L’ex di turno, Sito, segna il gol del pareggio proprio in apertura di secondo tempo. L’inglese Jonathan Franks (ex Middlesbrough) trova il vantaggio ospite all’ora di gioco. Prima del fischio finale c’è ancora tempo per altri due gol degli Eyjamenn: all’82 è Kaj Leo í Bartalsstovu ad arrotondare il risultato, mentre all’87’ arriva la tripletta di Þorvaldsson che chiude come meglio non potrebbe la sua lunga carriera.

Gunnar Heiðar Þorvaldsson (da mbl.is)

Ottima stagione per l’IBV; partito molto male intorno a metà campionato ha innestato un’altra marcia raggiungendo un più che buono sesto posto finale (mai così in alto dal 2013). Prima del match l’allenatore degli isolani, Kristján Guðmundsson, aveva annunciato che avrebbe lasciato la panchina dell’IBV. Subito dopo il match la dirigenza ha confermato l’ingaggio del portoghese Pedro Hipolito, ex allenatore del Fram.

Buona stagione anche per il Grindavik. Come accaduto l’estate scorsa, i gialloblu sono partiti fortissimo, trovandosi per qualche tempo anche in cima alla classifica. Nel girone di ritorno sono però calati vistosamente, ottenendo solamente 8 punti nelle ultime 12 partite.

Fylkir – Fjölnir 7-0

Chiude come peggio non avrebbe potuto la sua permanenza in Pepsideild il Fjölnir. Retrocessa matematicamente settimana scorsa dopo la sconfitta con il Breiðablik, la squadra di Ólafur Páll Snorrason si è sciolta contro gli arancioni. Dopo una prima mezz’ora di sostanziale equilibrio i padroni di casa aprono le marcature con Daði Ólafsson al 27′. Prima della fine della frazione Albert Brynjar Ingason (38′) e Hákon Ingi Jónsson (42′) chiudono il discorso.

I giocatori del Fylkir esultano dopo un gol (da mbl.is)

Nella ripresa le cose si mettono subito malissimo per i gialloblu che rimangono in 10 al 51′ per una sconsiderata espulsione diretta di Guðmundur Karl Guðmundsson. Da lì in avanti sarà notte fonda per il Fjölnir. Il Fylkir andrà a segno altre quattro volte, grazie a due gol di Albert Brynjar Ingason (66′ e 83′) inframezzati dalla doppietta di un redivivo Jonathan Glenn (74′ e 81′).

La delusione del Fjölnir (da mbl.is)

Il Fylkir, in qualità di neopromossa, aveva come unico obiettivo quello di salvarsi e ci è riuscito. La stagione va quindi considerata pienamente positiva per gli uomini di Ólafur Ingi Stígsson. Male, molto male il Fjölnir. Con una squadra molto simile a quella dell’anno scorso, che per lunghi tratti era stata nella prima metà della classifica, i gialloblu hanno disputato un campionato in calando, entrando nella zona calda alla 15° giornata e non uscendone più. Quest’ultima gara deve far molto riflettere dalle parti di Grafarvogur, quartiere dove ha sede il club, per una veloce risalita in massima serie.

Classifica finale e verdetti

Gli HIGHLIGHTS dell’ultima giornata di Pepsideild

Campione d’Islanda: Valur

Retrocesse: Keflavik e Fjölnir

Promosse dall’Inkassodeild: IA e HK

Champions League: Valur

Europa League: Breiðablik, Stjarnan e KR