L’entusiasmo per la bella vittoria dell’Islanda contro l’Albania di sabato scorso è stato smorzato in serata dalla netta vittoria della Turchia contro la Francia per 2-0 .

La vittoria dei ragazzi di Senol Günes ha fatto saltare i pronostici che vedevano la Francia favorita del girone, con Turchia, Islanda ed Albania a contendersi il secondo posto utile per Euro2020 fra scontri diretti e punti persi con Moldavia e Andorra.

L’arrivo dei giocatori turchi all’aeroporto di Keflavik… e lo spazzolino vichingo (grapevine.is)

Quello di domani sarà un incontro decisivo e sta mettendo a dura prova i rapporti diplomatici fra i due paesi. Guðríður Símonardóttir non c’entra niente, ma procediamo con ordine..

Mamma li turchi

E’ una Turchia profondamente rinnovata quella che affronterà l’Islanda. Rispetto al travolgente 3-0 con cui Gunnarsson e compagni espugnarono l’Atatürk Stadium nel 2017, solo 2 fra i titolari turchi di allora hanno giocato contro la Francia: il difensore Ayhan e la punta Ylmaz.

La Turchia vista contro la Francia è stata impressionante e solo un grandissimo Lloris ha evitato un passivo peggiore.

Il prepartita all’aeroporto di Keflavik

Servirà una grande prestazione vichinga per arginare la furia ottomana. La difesa dovrà essere della stessa rigidità degli addetti della security dell’aeroporto di Keflavik che hanno bloccato l’intera nazionale turca per 3 ore in aeroporto. L’attacco dovrà invece essere sicuramente più performante dello spazzolino da wc che un tifoso ha opposto ad Emre e compagni in uscita dall’aeroporto.

Sulla Gazzetta dello Sport trovate questo divertente antipasto di Islanda – Turchia. Inutile dire che per sperare nella qualificazione diretta serve la vittoria. Altrimenti? Altrimenti qui trovate le altre vie per cui l’Islanda può qualificarsi ad Euro2020…

Bel gioco quando?

Breve parentesi sul gioco espresso dall’Islanda, su cui abbiamo ricevuto e letto numerose critiche, dopo la vittoria per 1-0 contro l’Albania. Per prepararvi, qui trovate la nostra telecronaca semiseria, mentre qui trovate il nostro resoconto della partita.

Dell’Islanda c’è piaciuto l’approccio compatto e battagliero, come non si vedeva da tempo. Non abbiamo mai fatto mistero delle nostre perplessità su Hamrén e le sue scelte, di certo però non gli imputiamo che l’Islanda non giochi il tiki taka. Onestamente, affiancare la parola “Islanda” a “bel gioco” ci pare un insulto.

Ognuno tifa Islanda per i motivi che gli pare, ma il massimo del godimento che ci si può aspettare è vincere una partita dopo 90′ di sofferenza con goal in contropiede in pieno recupero.

Detto questo l’Islanda di sabato messa in campo da Hamrén era molto simile a quelle del recente glorioso passato. Stesso schema prudente, 4-4-1-1, con alcune modifiche agli interpreti azzeccate. L’unica cosa inspiegabile è la partenza dalla panchina di Arnór Sigurðsson, quella sì.

Infine non c’è Odino che tenga. Questa Islanda è tenuta in piedi da due colonne: Aron Gunnarsson e Gylfi Sigurðsson. Il primo distrugge il gioco altrui, il secondo lancia gli attacchi islandesi. Aron e Gylfi sono lo Yin e lo Yang della nazionale islandese e non è un caso che le ultime brutte prestazioni siano coincise con i loro infortuni e la loro forma non eccelsa. Clonateli!