Grande novità in arrivo per il campionato islandese. La KSI, la federcalcio islandese, rilancia la collaborazione con Pepsi con un nuovo nome: Pepsi Max deildin. La sponsorizzazione del colosso americano è apparsa per la prima volta affianco al nome della massima serie islandese nel 2009.

L’accordo siglato che prevede il cambio di nome in Pepsi Max deildin varrà per tre stagioni e coinvolgerà sia la prima serie maschile che quella femminile. I tre contraenti (nella foto) hanno scherzato sul fatto che sarà un campionato senza zucchero.
Dieci anni di Pepsi deildin
La collaborazione con Pepsi non è casuale. Il marchio Pepsi è uno dei principali sponsor della UEFA e della Champions League. Il suo sbarco nel calcio islandese è avvenuto contestualmente. Indubbiamente ha portato grossi benefici e maggiori risorse che hanno contribuito alla crescita dei club e a rendere il campionato più divertente e competitivo. Su cosa aspettarci dal 2019 vi rimandiamo a specifico articolo.
Di questa partnership fa parte a pieno titolo il canale tv Stöð 2. Emittente privata, detiene i diritti per trasmettere le partite di campionato, dei livelli minori e delle coppe. Nel 2018 ha trasmesso 70 partite ed il numero, per nostra gioia, è destinato a crescere.
Tutte le sponsorizzazioni del campionato islandese
Per quanto appena detto, non stupisce che questa collaborazione vada avanti da così tanti anni. E’ di gran lunga la sponsorizzazione più lunga di sempre nella storia del calcio islandese. Con l’avvento della Pepsi Max deildin questo record è destinato a migliorare ulteriormente. La tradizione di affibbiare il nome dello sponsor al campionato è iniziata nel 1987. Da allora ecco quali sono stati tutti i nomi della Serie A islandese:
Samvinnuferðar-Landsýn mótið, SL-mótið (1987-88)
Hörpudeildin (1989-1991)
Samskipadeild (1992)
Getraunadeild (1993)
Trópídeild (1994)
Sjóvá-Almennra deild (1995-1997)
Landssímadeild (1998-2000)
Símadeild (2001-2002)
Landsbankadeild (2003-2008)
Pepsideild (2009-2018)
PepsiMax-deild (2019-2021)
La tradizione riguarda anche la Coppa d’Islanda che ha ripreso ad esser riempita di latte, ma questo è un altro discorso…
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