L’ultimo aggiornamento del ranking FIFA ha un sapore semplicemente storico per la Nazionale islandese di calcio. Secondo la classifica stilata dal massimo organo calcistico, l’Islanda è la diciottesima Nazionale più forte del mondo. Un risultato impensabile per una Nazione così piccola, apice di un momento storico che vi stiamo raccontando da qualche tempo – considerando anche la nostra esperienza con il nostro vecchio blog. Ma andiamo dunque a vedere quali sono i cambiamenti nel nuovo ranking pubblicato proprio ieri.

Ieri è stato aggiornato il ranking FIFA: l’Islanda è diciottesima!
Islanda diciottesima, è record!
Alle spalle del Messico, a due posti dall’Inghilterra, sopra Olanda, Svezia, Stati Uniti. Questa è attualmente la posizione dell’Islanda nell’Olimpo del calcio, dopo che l’ultimo ranking FIFA l’ha consacrata al diciottesimo posto. Sono due le posizioni scalate dalla Nazionale guidata dal ct Hallgrimsson rispetto all’ultimo aggiornamento, a scapito di Svezia e Galles. Si tratta del punto più alto mai raggiunto dall’Islanda: ben lontani, dunque, appaiono i tempi in cui gli Strákarnir okkar erano relegati tra le squadre più deboli d’Europa. Nemmeno l’epopea di Eiður Guðjohnsen, il più grande campione sfornato dall’isola, è riuscita ad arrivare a tanto. Ed è dunque sulle ali dell’entusiasmo che capitan Aron Gunnarsson e gli altri hanno diritto di sognare ai prossimi Mondiali in Russia.
Islanda, storia in ascesa
Quello che può far sognare l’Islanda è una crescita costante, nell’ambito di un processo che dura da decenni. In molti si sono interrogati sul successo del modello islandese, parlando dei programmi del governo per promuovere lo sport. E’ anche vero, però, che l’ascesa dell’Islanda dura già da qualche decennio, se pensiamo che nel 1994 la piccola Nazionale nordatlantica raggiunse il 37° posto nel ranking. Certo, era una squadra lontana da quella oggi a disposizione di Heimir Hallgrimsson, ma che seppe sfornare giocatori di buon livello. Basti pensare ai difensori Guðni Bergsson e Eyjólfur Sverrisson, al portiere Arni Gautur Arason, al già citato Guðjohnsen (e, prima di lui, suo padre Arnór). Quello che vogliamo dire è che questo è il punto più alto di un movimento calcistico che già in passato ha saputo creare giocatori in grado di avere una buona carriera.

Arnór ed Eiður Guðjohnsen, forse i più famosi calciatori dell’Islanda del passato.
Ma quanto conta il ranking FIFA?
Un’ottima obiezione che potrebbe essere mossa riguarda l’effettivo valore della classifica FIFA. E’ evidente che il già citato ranking parla solo di numeri, che non sempre rispecchiano la realtà. Basti ricordare che qualche tempo fa in testa alla graduatoria c’era il Belgio, Nazionale sì di prima fascia ma che non ha mai vinto alcuna competizione. Tale ranking non va dunque preso per oro colato, e non va neanche accolto con chissà quale trionfo. Va letto, molto più semplicemente, come una spia: c’è la consapevolezza che l’Islanda stia migliorando, e abbia raggiunto una maturità tale che se la possa giocare anche con le Nazionali più titolate. Tanto che, considerando il momento storicamente negativo dell’Italia, non sarebbe da escludere un clamoroso sorpasso ai danni degli Azzurri. Queste ulteriori considerazioni lasciano però il tempo che trovano, almeno per il momento.
Fær Øer, confermata la top 100
No, non ci siamo dimenticati delle piccole – ma da noi sempre amatissime – isole Fær Øer. La piccola Nazionale faroese si è infatti mantenuta in top 100, risultato eccezionale considerando l’esiguo bacino dell’arcipelago. Oseremmo dire clamoroso quasi quanto quello dell’Islanda, facendo le dovute proporzioni. I feringi hanno addirittura guadagnato una posizione, attestandosi alla 96^ piazza. Per loro vale un po’ il medesimo discorso dell’Islanda, dal momento che i numeri stanno andando di pari passo con dei risultati sempre più interessanti. Non dimentichiamoci che, nel girone di qualificazione ai Mondiali, le Fær Øer hanno fatto registrare il maggior numero di punti in un raggruppamento.
Ricordiamoci anche, inoltre, che grazie al complicato regolamento della Nations League non sarebbe da escludere, in futuro, una clamorosa qualificazione all’Europeo. Ma anche qui, andiamoci piano e godiamoci il momento.

2015. Le Fær Øer battono la Grecia.
Ex Cenerentola di FIFA e UEFA, ora non più
Viene dunque da chiedersi spontaneamente se per le Fær Øer possa valere il medesimo discorso di “ascesa” che abbiamo fatto per il calcio islandese. In un certo senso sì, anche se il miglioramento faroese può risultare più oscuro visto che le Fær Øer sono ancora lontane da una qualificazione internazionale. Del resto, la differenza è notevole, però è innegabile come le cose, a Tórshavn e dintorni, stiano pian piano mutando. Dai tempi delle gare contro l’Italia – con annesse facili ironie della stampa nostrana – c’è stata una forte crescita del calcio anche nell’arcipelago. Se l’Islanda ha tutti gli elementi della propria Nazionale impiegati all’estero, infatti, per i faroesi si può fare un discorso simile. E dire che una decina d’anni fa questo discorso sembrava pura fantascienza! Oggi invece ci sono giocatori come Jóan Símun Edmundsson o Sonni Nattestad che potrebbero figurare bene – ipoteticamente – anche nella Serie B italiana.

Jóan Símun Edmundsson, tra i più forti calciatori faroesi, qui in azione con la maglia dell’OB Odense.
Prospettive interessanti
Al di là della crescita tecnica del movimento feringio, l’esportazione dei giocatori faroesi all’estero ha portato anche un metodo più professionale, allenamenti più mirati e così via. Una mentalità più europea e internazionale insomma, che sta aiutando i faroesi a colmare il gap con le altre Nazionali. Certo, è difficile che assisteremo mai alla nascita di fenomeni calcistici made in Fær Øer, contando su un territorio di appena 50mila anime. Tuttavia, il miracolo Islanda ha dimostrato come l’organizzazione nordica possa fare molto, e, in tal senso, i faroesi possono ben sperare.
Le Fær Øer sono ancora da annoverare tra le Cenerentole d’Europa? A questo punto non si direbbe. Di certo c’è che questa conferma nella top 100 nel ranking FIFA indica che le cose stanno andando bene. Del resto, i pareggi contro l’Ungheria, le vittorie contro la Lettonia e – qualche anno fa – contro la Grecia, fanno ben sperare e testimoniano che una crescita netta ci sia. Non dimentichiamoci, inoltre, di come l’Under 17 faroese sia arrivata agli Europei proprio lo scorso anno. E, chissà, magari tra qualche anno, parlando di ranking FIFA, potremmo parlare della Groenlandia, in attesa di una futura affiliazione (ne abbiamo parlato anche qui). Ma anche per questo c’è tempo…
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