La nuova competizione

Nei giorni scorsi ha preso forma la Nations League, la nuova competizione voluta dall’UEFA che andrà a sostituire le amichevoli tra le nazionali. Il via è ufficialmente previsto per inizio settembre, quindi di tempo ne manca ancora un po’. Tuttavia, per iniziare a familiarizzare con questo nuovo torneo dal funzionamento alquanto complesso, abbiamo deciso di analizzare le future avversarie di Islanda e Fær Øer. Al netto di studi più attenti (per cui rimandiamo ai prossimi mesi), la sorte stavolta non sembra essere stata maligna. O almeno è stata dolce con l’Islanda, anche se nemmeno le Fær Øer possono lamentarsi.

La struttura di base

Come anticipavamo, la formula del torneo è quantomeno complessa. Lasciamo quindi che a spiegarla a voi come a noi sia la cara vecchia Wikipedia, perché essere più chiari di lei stavolta sarebbe impresa ardua.

Le 55 nazionali europee saranno divise in quattro leghe a loro volta suddivise in gironi: 12 squadre in Lega A (4 gironi da 3 squadre), 12 squadre in Lega B (4 gironi da 3 squadre), 15 squadre in Lega C (1 girone da 3 squadre e 3 gironi da 4 squadre) e 16 squadre in Lega D (4 gironi da 4 squadre). Per la UEFA Nations League 2018-2019, le nazionali saranno divise in base al loro Coefficiente UEFA dopo la conclusione delle qualificazioni per il Mondiale del 2018.

Ogni Lega sarà suddivisa in quattro gironi di tre o quattro squadre, in modo che ogni squadra giocherà quattro o sei partite nel proprio girone nel periodo fra settembre e novembre 2018. Nella Lega A le 4 nazionali vincitrici dei rispettivi gironi si qualificheranno per la Final Four e si sfideranno nel giugno 2019 per il titolo di campione della UEFA Nations League. Inoltre le quattro finaliste saranno inserite nei gruppi da 5 squadre nel sorteggio delle Qualificazioni Europee.

Promozioni e retrocessioni

Con l’inizio dell’edizione inaugurale, si darà il via a promozioni e retrocessioni tra le leghe. Le nazionali classificate all’ultimo posto di ogni girone retrocederanno nella lega inferiore e le prime di ogni girone verranno promosse alla lega superiore. Ovviamente, promozioni e retrocessioni non si applicheranno rispettivamente alla Lega A ed alla Lega D. Le classifiche della prima edizione della UEFA Nations League determineranno anche le teste di serie delle future Qualificazioni Europee, che garantiranno 20 dei 24 posti disponibili.

Infine, per ogni Lega, le prime classificate di ogni girone parteciperanno ai play-off in programma nel marzo 2020 (quattro gruppi da quattro squadre), affrontandosi in semifinali secche e una finale in gara unica per determinare le quattro vincitrici. Quest’ultime saranno qualificate per i quattro rimanenti posti a disposizione per l’Europeo del 2020. Se una qualsiasi delle squadre partecipanti ai play-off si è già qualificata tramite le Qualificazioni Europee, allora il suo posto negli spareggi verrà preso dalla squadra con il ranking più alto all’interno della Lega in questione, prendendo in considerazione il ranking globale all’interno della Lega stessa, poi se necessario si passa alla Lega seguente in ordine decrescente prendendo in considerazione il ranking globale della Lega relativa.

Il sorteggio dell’Islanda

La Lega A

L’Islanda, in virtù del suo ottimo ranking, è stata dunque inserita nella Lega A, quella destinata alle 12 migliori nazionali del Continente. Il rischio di beccare un girone molto duro, quindi, era evidentemente altissimo. Per fortuna, però, stavolta la dea bendata ci ha messo una mano, e ha regalato agli uomini di Heimir Hallgrímsson il migliore dei gironi possibili. Infatti, Belgio e Svizzera, per quanto avversari di tutto rispetto, sono decisamente più morbidi di Germania o Francia, per esempio. Anzi, sicuramente il Belgio era la più debole tra le squadre di prima fascia, mentre nella seconda insieme agli elvetici c’era anche l’indecifrabile fantasma Italia.

Cosa aspettarci, dunque? Forse, tracciare fin da ora un identikit delle squadre è prematuro, se non altro perché di mezzo c’è il mondiale. E tutti gli appassionati di calcio sanno quanto un mondiale possa cambiare le carte in tavola. Proviamo comunque a dire un paio di parole sui nostri futuri avversari.

Il Belgio

Sono diversi anni, ormai, che la nazionale belga viene descritta come una delle più talentuose d’Europa. A ragion veduta, verrebbe da dire. Solo per citare gli italiani convocati regolarmente andiamo dallo scugnizzo Dries Ciro Mertens (Napoli) all’indomito Radja Nainggolan (Roma), per arrivare all'”esordiente” Jordan Lukaku (Lazio). Ma la lista di giocatori importanti e affermati è così lunga che non vale la pena proseguire. Guidati dal tecnico Wilmots, i Diavoli Rossi sono arrivati ai quarti di finale in occasioni degli ultimi mondiali, uno dei loro migliori piazzamenti. Lo stesso Wilmots ha però poi concluso la sua avventura da ct dopo l’eliminazione per mano del Galles a Euro 2016. In questo momento sulla panchina belga siede lo spagnolo Roberto Martinez, ex tecnico dell’Everton, che ha condotto la Nazionale alla qualificazione a Russia 2018.

La Svizzera

Come abbiamo anticipato, delle squadre della Lega A è certamente una delle meno forti, in particolare della seconda fascia. La Svizzera, però, non può essere avversario da sottovalutare. I rossocrociati vantano, infatti, una storia calcistica in ascesa, con gli ottavi di finale raggiunti a Francia 2016 come miglior risultato ottenuto agli Europei (ndr: peraltro senza mai perdere: 1 vittoria e 3 pareggi). Sulla panchina siede una vecchia conoscenza del calcio italiano, Vladimir Petkovic, il quale ha condotto gli elvetici anche alla qualificazione ai mondiali di Russia. Il ct serbo ha a disposizione un bel mix di giovani ed esperti, potendo contare su giocatori di livello internazionale: da Granit Xhaka a Xherdan Shaqiri, passando per il milanista Ricardo Rodriguez. La formazione svizzera può essere alla portata dell’Islanda, ma resta dunque una squadra da prendere con le molle.

L’urna delle Fær Øer

La Lega D

Leggermente meno bene è andata alla selezione delle Isole Fær Øer, che sono state inserite nella Lega D, quella che comprende le Nazionali più deboli d’Europa. L’ottimo stato di forma dei feringi, però, può permettere loro di sognare in grande. La squadra allenata dal ct Lars Olsen dovrà tuttavia vedersela con Azerbaijan, Malta e Kosovo. Un girone non impossibile, equilibrato, anche se sulla carta è la Nazionale azera a partire con i galloni di favorita, sebbene un sorteggio con la Macedonia sarebbe stato peggiore. Malta e Kosovo, però, erano tra le opzioni meno gradite per quanto riguarda terza e quarta fascia, vista la presenza di selezioni più deboli (Liechtenstein in terza, San Marino e Gibilterra in quarta).

Insomma, l’impressione è che ci sarà da battagliare. Ma andiamo con ordine:

L’Azerbaijan

Difficile da decifrare la Nazionale caucasica. Gli azeri, infatti, stanno migliorando nettamente il loro prestigio a livello di club (con squadre che hanno centrato anche i gironi di Europa League e Champions League), mentre la Nazionale continua a stentare. Nonostante tutto, ad aprile 2017 gli azeri hanno raggiunto la più alta posizione nel ranking FIFA (87° posto), per cui potremmo considerarli tra i momenti migliori della loro storia. Il ct è Gurban Gurbanov – che è anche il recordman di reti in Nazionale – che può fare affidamento su alcuni giocatori interessanti, come il centrocampista Richard (di origini brasiliane ma naturalizzato azero), l’esperto portiere Kamran Agaev e l’attaccante Dimitrij Nazarov, che gioca all’estero (Erzbegirge Aue, Zweite Bundesliga). Attenzione anche al giovanissimo Renat Dadashov, guizzante punta classe ’99 di cui si parla un gran bene: anche lui milita in Germania, tra le fila dell’Under 19 dell’Eintracht Francoforte.

Malta

La Nazionale maltese è storicamente una delle più deboli in Europa, ma sta crescendo, colmando pian piano il gap con le altre selezioni, se non altro dal punto di vista atletico (il divario tecnico resta). Merito sicuramente anche dell’ex ct, l’italiano Pietro Ghedin, del quale ha recentemente racconto il testimone Tom Saintfiet, un vero e proprio giramondo del pallone. Il tecnico belga ha infatti allenato Qatar Under 17, Namibia, Zimbabwe, Etiopia, Yemen, Malawi, Togo, Bangladesh e Trinidad e Tobago (!) prima di accettare l’incarico con Malta. Tra i giocatori da segnalare c’è l’eterno Michael Mifsud (quasi 38 anni, capitano e primatista di reti in Nazionale), ma l’elemento più quotato è sicuramente André Schembri, punta dell’Apollon Limassol.

Il Kosovo

Chiudiamo la rassegna con la giovanissima selezione del Kosovo. Conosciamo già la piccola Nazionale balcanica per averla vista all’opera contro l’Islanda, ed è tra le più pericolose della quarta fascia. I kosovari possono infatti contare su un ottimo talento come Milot Rashica (seguito di recente anche dal Napoli), e ha dimostrato nel girone di qualificazione ai Mondiali di poter mettere in difficoltà Nazionali più blasonate. Una squadra da non sottovalutare, dunque, quella capitanata dal portiere della Cremonese Samir Ujkani. Tra le altre cose, le Fær Øer hanno tenuto a battezzo proprio il debutto della Nazionale kosovara, perdendo 2-0 nell’amichevole di Francoforte di due anni fa. Per i feringi, dunque, la Nations League può rappresentare l’occasione per rifarsi.