Il 2018 del calcio faroese si era concluso con il pareggio tutto sommato deludente della nazionale maschile a Ta’ Qali contro Malta, sul campo del fanalino di coda del gruppo 3 della Serie D della prima edizione della Nations League (leggi l’articolo qui). Ed è da quel risultato amaro che le Fær Øer hanno ricominciato il loro 2019. Riuscendo a peggiorare e lasciando tanti dubbi per le qualificazioni ad Euro 2020.

Malta – Fær Øer 2-1 (highlights)
La trasferta nel piccolo stato sospeso tra l’Italia e la Libia è la più facile del girone sulla carta. Anche il ranking FIFA è abbastanza confortante: 97° posto per i faroesi, 182° per i maltesi, sotto addirittura al Liechtenstein. Inoltre, l’ultima vittoria casalinga ufficiale per Malta risale addirittura all’11 ottobre 2006, un 2-1 rifilato all’Ungheria nelle qualificazioni ad Euro 2008, una vita fa. Ma, appunto, è una vita fa. O meglio, lo era.

Il modulo è un 4-5-1, con la solita difesa titolare e Thomsen un po’ a sorpresa come centravanti. In realtà, a prescindere dai numeri, è l’atteggiamento che spiazza. Davvero è necessario essere così coperti anche a Malta?
Che qualcosa non vada lo si vede già nei primi minuti, con passaggi timidi e poco precisi. Il velo però si squarcia al 13°, quando una bellissima azione porta gli uomini del ct Raymond Farrugia in vantaggio. Muscat apre sulla sinistra, dove Mifsud riceve e crossa perfettamente per la testa di Nwoko, al primo gol con la maglia maltese. Chi stesse marcando chi non è dato saperlo, ma l’errore più grande è di Odmar Færø, che nemmeno si accorge dell’avversario che sta saltando alle sue spalle.
Salvo qualche altro pericolo, il primo tempo si chiude così. La ripresa si apre con una grande opportunità: al 61°Andrei Agius impedisce il gol del pareggio parando la palla diretta in rete. Peccato che però lui sia un difensore centrale, non un portiere. L’arbitro quindi non ha dubbi: rigore ed espulsione. Questo potrebbe essere il punto di svolta della gara, ma dal dischetto Brandur Olsen si fa ipnotizzare da Bonello, che compie effettivamente una bella parata.
Nonostante l’errore, gli uomini del ct Lars Olsen credono alla rimonta e iniziano a spingere, ma senza ordine. Si creano così praterie per le ripartenze maltesi, e su una di queste Mbong si prende un penalty dopo che Atli Gregersen lo atterra molto ingenuamente in area. Purtroppo, Steve Borg non sbaglia. Sotto per 2-0, le Fær Øer schiacciano malta nella propria metà campo, arrivando a totalizzare il 67% del possesso palla (dato record per la nazionale faroese). Nel finale, al settimo e ultimo minuto di recupero arriva l’incornata vincente di Thomsen per il 2-1 definitivo. Dopo ci sarà spazio solo per un accenno di rissa, per chiudere negativamente una serata già pessima di suo.
Romania – Fær Øer 4-1 (highlights)
La Romania non è un avversario facile, ma se consideriamo il resto del girone la situazione è anche peggiore. Dopo la sconfitta di Malta, andare a Cluj-Napoca e pensare di fare punti è pura utopia, ma fare una figura dignitosa non dovrebbe essere difficile. E invece, altra delusione.

Il ct Lars Olsen si presenta nella vecchia capitale della Transilvania con qualche novità, come ad esempio Vatnsdal al posto di Hallur Hansson, spostato più avanti alle spalle di Klæmint Olsen. La cosa incredibile, però, è la conferma della difesa titolare, che già a Ta’ Qali aveva giocato da paura. E infatti, per rendere omaggio alle leggende locali, la difesa stavolta fa pure peggio. Forse sotto l’effetto del morso di un vampiro, in sette minuti da incubo i faroesi incassano non uno, non due, ma ben tre gol. Errori gravi, gravissimi, da dilettanti allo sbaraglio, cose che non si vedevano da un po’. Al 25° è 0-0, al 32° è 3-0. Deliri come ai vecchi tempi. Un gol di Deac e una doppietta di Keșerü fanno tornare vecchissim fantasmi.
Al 40° le Fær Øer beneficiano di un rigore a favore per una trattenuta su Frederiksberg, e dal dischetto Davidsen ha sangue freddo e non sbaglia. Nella ripresa succede poco, coi rumeni in agile controllo del match. Al 62° chiude i giochi un gioiello dai limiti dell’area di George Pușcaș, che i tifosi del Palermo conoscono molto bene.
Faremo almeno un punto?
Questa è la domanda che si stanno facendo i tifosi faroesi con una certa insistenza, e ne hanno tutti i diritti. Nessuno pretende di fare altri record di punti o di arrivare primi nel girone, ma viste le avversarie ancora da sfidare il dubbio è legittimo. Svezia, Norvegia e Spagna rappresentano avversari difficili in casa, forse insormontabili in trasferta. I timori di subire imbarcate e di chiudere il girone con zero punti non sono così assurdi. Certo, bisogna dire che la situazione è molto più tranquilla rispetto a quella che sta passando l’Islanda, ma dei dubbi ci sono anche qui.
La squadra di Olsen è parsa troppo rinunciataria e timorosa anche contro avversari inferiori, in linea con la regressione iniziata già sul finire dell’anno scorso. Il tecnicoc danese gode di ampi consensi presso i tifosi faroesi, ma forse qualche cambiamento inizia a essere necessario. Troppa prudenza rischia di essere controproducente, e in parte lo è già stata. La strada verso Euro 2020 era già tortuosa prima, ma così rischia di diventare un calvario.

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