Dal Víkingur che scommette su Ross all’HB che rilancia con Heimir, abbondano gli stranieri sulle panchine faroesi!
Con i due articoli sui numeri della scorsa Effodeildin (qui la prima parte e qui la seconda per chi se li fosse persi) ci siamo lasciati più o meno definitivamente il 2017 faroese alle spalle. Ma, come vi avevamo accennato, qualcosa già bolle in pentola per il prossimo campionato. E lascia più che sorpresi il vero e proprio valzer degli allenatori che riguarda un numero cospicuo di squadre, dai campioni in carica ai neopromossi.

Colpo da novanta in panchina per l’HB: direttamente dall’Islanda arriva Heimir Guðjónsson (fonte portal.fo)
Partiamo dal cambiamento senza dubbio più roboante, ma anche da quello che sembra a tutti gli effetti “all in”. L’HB Tórshavn avrà sulla sua panchina un certo Heimir Guðjónsson. Un vero e proprio rischiatutto per il club rossonero, che per avere il tecnico islandese ha fatto una bella spesa. Il ragionamento, brutalizzato, è questo: o si vince, o si muore.
La vittoria d’altra parte è nel DNA dell’HB, di gran lunga il club faroese più vincente nella storia, ma da anni ormai afflitto da una crisi di gioco, di risultati e d’identità. Insomma, l’arrivo in panchina dell’ex FH non deve stupire. Va invece letto come il disperato tentativo da parte della dirigenza di tornare a competere seriamente per un trofeo, e Heimir sembra l’uomo giusto in virtù della sua esperienza. Con lui in panchina (2008-2017), i bianconeri di Hafnarfjörður hanno vinto cinque campionati, una coppa nazionale, due coppe di lega e quattro supercoppe. In totale, una media PPP di 1,98 in 287 partite complessive.
Il contratto, firmato a inizio ottobre, porterà Heimir nella capitale faroese dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2019. Questo biennio, evidentemente, l’HB vuole viverlo da protagonista. Il modulo che utilizzerà è ovviamente ancora ignoto, ma se consideriamo che Sigfridur Clementsen quest’anno ha privilegiato il 4-4-2, non è da escludersi che Heimir segua la sua stessa strada. Potrebbe anche decidere di alternarlo col 4-2-3-1, cosa che tra l’altro accadeva anche ad Hafnarfjörður. Ma, come tutti gli allenatori, dovrà comunque accontentarsi del materiale che si ritroverà.
La rincorsa dell’HB verso il titolo dovrà necessariamente scontrarsi col Víkingur Gøta, che quest’anno gioca d’azzardo con Maurice Ross. Sì, è proprio l’energico scozzese che quest’anno ha condotto (non senza difficoltà) il TB/FCS/Royn alla salvezza. La squadra nerazzurra ha infatti concluso il suo percorso con Sámal Erik Hentze, vale a dire l’allenatore destinato a restare nella storia del club per aver portato al Sarpugerði i primi due “scudetti” (oltre che a due supercoppe). La scelta di affidarsi al trentaseienne di Dundee è incomprensabile ma intrigante al tempo stesso. Vedremo come se la caverà alla guida di una grande squadra, considerando che a Eysturoy non ci sarà il clima di Suðuroy.
Infatti è chiaro che ad un certo punto i neroverdi si siano rilassati sciupando punti su punti, ma la filosofia di Ross è ben chiara: solidità ed equilibrio prima di tutto, ma senza rinunciare allo spettacolo (quando possibile). Insomma, idealmente potrebbe essere il continuatore dell’opera-capolavoro di Hentze, ma nella pratica bisogna vedere come andrà. Da non sottovalutare il fatto che sia alla guida di una squadra d’alta classifica per la prima volta in carriera.

Affascinante sia come uomo che come scommessa, Glenn Ståhl ha firmato un contratto di due anni per provare a lanciare definitivamente il progetto Suðringar (foto presa dal gruppo Facebook Suðringar).
Ma anche gli stessi Suðringar si affidano ad un tecnico straniero dopo l’addio di Ross. Arriva infatti dalla Svezia il signor Glenn Ståhl, 46 anni e un passato da osservatore per l’IFK Värnamo. Nella sua carriera “vanta” anche un’esprienza internazionale, più precisamente a Halden (Norvegia). Qui è stato uno dei tanti allenatori con cui la squadra ha dondolato per anni tra la terza e la quarta serie del campionato del paese dei fiordi.
La sua ultima esperienza, comunque, è molto recente. Quest’anno infatti ha guidato il Ljungskile nella Division 1 Södra, il girone del terzo livello del campionato svedese che raggruppa le squadre del sud del paese. Com’è andata? Esonerato alla diciassettesima giornata (su ventisei) a causa di un andamento troppo mediocre per una squadra che puntava alla promozione.
Ciò che non ha particolarmente convinto è stato il suo 4-4-2 a tratti monolitico, invariabile e invariato anche quando le partite si mettevano male. La domanda a questo punto è: non c’era proprio niente di meglio? A questo punto, non valeva la pena puntare su un allenatore faroese delle serie minori? Soltanto il tempo saprà darci una risposta. Intanto, viene da pensare che quella degli allenatori stranieri sarà una tendenza di casa a Suðuroy.
Tendenza inversa, invece, da parte dell’NSÍ Runavík. Salutato il danese Anders Gerber (rientrato in patria per guidare lo Skive), al suo posto i gialloneri hanno scelto il giovanissimo Eliesar Jónsson Olsen. Il tecnico ventottenne, in realtà, non è una soluzione esterna.
Al contrario, rivela un forte desiderio di continuità, visto che il simpatico Eliesar era il vice di Gerber. Tra l’altro, la sua peculiarità consiste nel fatto che allena da quando di anni ne aveva 21, e infatti l’abbiamo già visto alla guida di Skála, EB/Streymur e B68 Toftir, con risultati contrastanti. Facile supporre, dunque, che nella sostanza il gioco dell’NSÍ non cambierà di una virgola rispetto all’anno scorso.

Eyðun Klakstein nel momento in cui firma il contratto con lo Skála (foto presa dalla pagina Facebook ufficiale dello Skála)
Ritorna in campo anche Eyðun Klakstein, che va a sostituire Pauli Poulsen sulla panchina dello Skála. Fermo per tutto il 2017, l’allenatore classe ’72 ha alle spalle le esperienze con il KÍ Klaksvík e con il B36 Tórshavn, con il quale ha vinto l’Effodeildin 2015. Si tratta insomma di un uomo molto esperto, che sicuramente renderà gli arancioni una delle squadre più interessanti della prossima stagione. Il suo credo tattico si basa fondamentalmente su una solida difesa, per lo più a quattro, per cui spesso gioca con il 4-2-3-1 o con il più classico 4-4-2. Non preoccupatevi però per il buon Pauli, che ha subito trovato posto allo 07 Vestur, dove resterà (salvo successivi rinnovi) solo per il prossimo anno.
Concludiamo con i neopromossi dell’AB Argir, l’unica squadra ancora incerta sul nome a cui affidare la panchina. Il buonsenso suggerirebbe che sia Kári Reynheim, l’artefice della promozione, a guidare la squadra in questa nuova avventura, ma sono sempre più insistenti le voci sul ritiro di Sorin Anghel da giocatore (attualmente al Víkingur Gøta) e un suo esordio nel mondo degli allenatori proprio alla Skansi Arena. Che sia così oppure no, resta un dato: solo tre squadre in Effodeildin (KÍ, B36 ed EB/Streymur) hanno confermato gli allenatori dell’anno scorso, sei lo hanno cambiato e una sembra in procinto di farlo. Di certo, le novità non mancheranno!
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