Che fiasco
Prima ci dimentichiamo di questa Nations League, meglio è. Per noi appassionati di calcio islandese e faroese è stato un fallimento su tutta la linea. Dopo il naufragio dell’Islanda, su cui il dibattito è e deve essere apertissimo, oggi ci tocca raccontare anche della delusione faroese. Mettiamo subito in chiaro una cosa: nessuno poteva aspettarsi che le Fær Øer vincessero il girone, abbiamo sempre dato il Kosovo come favorito assoluto e così è stato. Tuttavia, era lecito aspettarsi qualcosa in più in questa competizione, anche in chiave Europei 2020, ma il 2018 faroese resta comunque da incorniciare.

René Shaki Joensen festeggia il suo gol lampo a Malta, ma la sua gioia durerà molto poco…
Azerbaigian – Fær Øer 2-0 (sintesi)
Andare a Baku e sconfiggere l’Azerbaigian non era una missione pensabile dopo che con la stessa formazione si era perso per 3-0 in casa. Tuttavia, qualcosa in più contro una nazionale non certo irresistibile era lecito aspettarsela, soprattutto perché il calcio azero è molto più avanzato di quello faroese per quanto riguarda i club, ma non proprio per la nazionale. Squadra al gran completo per Olsen, che non si discosta troppo dal suo 4-4-2. L’atteggiamento prevedibile è quello solito: all’attacco se ci sono le condizioni, altrimenti si cerca di gestire. Tandem d’attacco affidato stavolta alla coppia degli Olsen, Brandur e Klæmint. Parte invece dalla panchina la novità Jákup Thomsen, l’attaccante classe ’97 dell’FH che subentrerà al 63° proprio al posto di Klæmint.

Le formazioni delle due squadre come rappresentate da uefa.com. Qurban Qurbanov, il ct azero, opta per un 4-4-1-1, schierando titolari i due giustizieri dell’andata, Nazarov e Almeida.
Il primo tempo vede la nazionale faroese andare in bambola come un bambino nella casa degli spiriti al luna park. Il gioco è compassato, la paura di fare una figuraccia come all’andata è alta e si vede. Chi ci ha giocato da piccolo lo sa sicuramente: quando un Pokémon è molto confuso alla fine si colpisce da solo. E infatti dopo 18 minuti di confusione le Fær Øer vanno in svantaggio per un autogol. Da calcio d’angolo la palla giunge sui piedi di Dmitri Nazarov, che da fuori tira un destro letto benissimo da Gunnar Nielsen, se non fosse per la sfortunata deviazione involontaria di Sonni Nattestad nella propria porta. Passano dieci minuti e a Baku cala il sipario, con l’eurogol dalla distanza di Mahir Mədətov dopo una lunga azione indisturbata dei padroni di casa.
Il secondo tempo offre solo sbadigli e accademia da parte dell’Azerbaigian, che conduce in porto una vittoria tranquilla e meritata. In due confronti ufficiali cinque gol fatti e zero subiti, ma non solo. Le statistiche a fine partita sono deprimenti: 13 tiri contro 3, il 61% contro il 39% di possesso palla. Praticamente come all’andata, ma almeno stavolta c’è l’attenuante della trasferta difficile.
Malta – Fær Øer 1-1 (sintesi)
Persa ogni speranza di primo e di secondo posto, la nazionale faroese gioca l’ultima partita della sua Nations League a Malta, dove sfida i padroni di casa con l’obiettivo di evitare almeno l’onta dell’ultimo posto. Olsen in questo caso rinuncia ai suoi omonimi come duo d’attacco, spedendo entrambi in panchina e dando fiducia a Thomsen, stavolta lanciato dal primo minuto. Per il resto, gran parte della formazione è confermata, così come il modulo: avanti di 4-4-2.

Le formazioni delle due squadre come rappresentate da uefa.com. Il ct maltese Farrugia opta per un 4-4-1-1.
La partita sembra mettersi subito sul binario giusto, col gol lampo di René Joensen che di testa-spalla insacca un cross dalla destra di Gilli Rólantsson dopo soli tre minuti. La gioia però dura poco, perché dopo nemmeno sessanta secondi Corbalan pareggia i conti approfittando di una respinta di Nielsen su un precedente tentativo di Mifsud. Al 16° episodio controverso: Steve Borg sembra dare una testata a Hallur Hansson, ma l’arbitro Vitali Meshkov lo grazia e non lo ammonisce nemmeno. I ritmi calano col tempo, ma al 49° Malta va vicino al colpo grosso, con Corbalan che sfiora la doppietta. Solo la traversa salva le Fær Øer, perché Nielsen era battuto. Nella ripresa è Malta ad andare altre volte vicino al vantaggio, ma per fortuna senza riuscirci mai.
E chi se lo scorda questo 2018!
Certo, chiudere questo girone con soli cinque punti è roba da lasciare insoddisfatti. Partire con uno sfavillante 3-1 su Malta e un primo tempo d’alta qualità a Pristina ci aveva illusi. Il problema sono state le due sconfitte contro l’Azerbaigian, e soprattutto il pesante capitombolo interno. Si poteva fare di più, perché arrivare a nove punti dal Kosovo capolista è un po’ eccessivo. La nazionale balcanica ha qualità ed elementi di esperienza, roba che il calcio più fisico che tecnico di Olsen può solo immaginare. Certo, la prestazione della vittoria è stata spettacolare, ma il bel gioco sull’arcipelago faroese in genere lo praticano gli ospiti, non i padroni di casa.
Eppure, nonostante questa Nations League ci lasci con l’amaro in bocca, i motivi per sorridere sono diversi. Innanzitutto, l’andamento è stato discreto, e senza la doppia sconfitta con l’Azerbaigian staremmo parlando di un risultato davvero buono. Ma soprattutto non dimentichiamoci del 2018 record per la nazionale faroese: su 8 partite giocate, 5 risultati erano positivi (2 vittorie e 3 pareggi)! Può sembrare poco, ma per una nazionale abituata a perdere è tanta roba. Non possiamo nemmeno dimenticare i tre risultati utili consecutivi o l’ottimo percorso nelle qualificazioni per i mondiali. Insomma, questo è un gruppo destinato a crescere, e l’esperienza internazionale di elementi come Klettskarð non potrà che migliorare ancora le cose.
Chiusura per le altre nazionali nordiche: complimenti vivissimi a Svezia, Norvegia, Danimarca e addirittura Finlandia, tutte capaci di vincere il proprio girone e ottenere una promozione in alcuni casi insperata. Purtroppo, la nostra Islanda non può proprio ritenersi altrettanto soddisfatta, ma vogliamo restare ottimisti e continuare a sperare che la tempesta passi presto.
Non sono presenti commenti.