Prendete un terzino di Saint Kitts e Nevis (arcipelago dei Caraibi), un samurai giapponese, un molosso del Ghana. Mescolate insieme ad un manipolo di spagnoli e tanti ragazzi che sgomitano nei migliori club islandesi. Questa è la Inkassodeild, la serie B islandese.

Saint Kitts e Nevis

Tipico profilo di Saint Kitts e Nevis, decisamente molto diverso dalle coste islandesi. Come si troverà Neil Walwyn sulla nuova isola? (corriere.it)

Dodici squadra al via, le prime due promosse in massima serie, la ultime due retrocesse nell’inferno della 2.deild. Il campionato è iniziato il 5 maggio e durerà fino al 22 di settembre. Mai come quest’anno il campionato sarà interessante da seguire.

Le due nobili decadute

Grazie alla presenza di Fram e IA Akranes e i loro 18 scudetti a testa, la serie B islandese conterà 36 scudetti complessivi. Il Fram non si fregia del titolo dal lontano 1990, più recente il trionfo dell’IA che risale al 2001. Discorso analogo per le Coppe d’Islanda, 9 a 8 per i gialloneri di Akranes. Questa volta è il Fram ad aver vinto più recentemente il titolo, nel 2013, che anche l’ultimo trofeo arrivato nella bacheca di questa nobile decaduta.

Il Fram infatti è una delle squadre più vincenti del calcio islandese. Non solo, è uno dei club più vecchi dell’isola e uno dei pochi ad aver sempre partecipato a tutti i campionati disputati. Retrocesso in seconda serie nel 2014, la dirigenza ha più volte provato a rifondare la rosa. Anche troppo, visto che i continui ribaltamenti sul mercato hanno portato la squadra azzurra più vicino ad una disonorevole retrocessione in 2.deild piuttosto che il ritorno nella serie che gli spetta. L’ingaggio a sorpresa del giovane allenatore portoghese Pedro Hipólito a metà della scorsa stagione non ha sortito gli effetti sperati anche se la dirigenza ha assicurato di avergli affidato un piano di rilancio pluriennale.

Pedro Hipólito

Pedro Hipólito, allenatore portoghese del Fram, in mezzo ai due nuovi acquisti brasiliani del club: Fred e Marcao (frettalabladid.is)

Diverso discorso per l’IA. I gialloneri sono retrocessi la scorsa stagione al termine di una stagione molto sfortunata. Da sempre fucina di talenti, l’ossatura della rosa arriva dal vivaio. Lo scorso anno c’è stato un cambio generazionale obbligato che è stato letale, nonostante la squadra si sia battuta fino all’ultimo e dando filo da torcere anche alle migliori squadre del torneo.

La matricola

La novità del campionato invece è il Magni Grenivik. Paesino di 300 abitanti affacciato sull’Eyjafjörður, si trova a 40km da Akureyri. Famoso per il merluzzo che viene lavorato nelle sue fabbriche (quello che sponsorizza il fantacalcio, per intenderci), sta facendo parlare di sé anche per le sue due promozioni in tre anni.

Per il Magni è la prima partecipazione alla seconda serie. L’altra neopromossa è il Njardivk. I verdi dell’omonimo paese hanno vinto la scorsa 2.deild e mancavano dalla seconda serie dal 2010.

Tanti stranieri e giovani talenti

Al momento per il campionato sono registrati 37 giocatori stranieri, circa il 10% del totale. Tranne l’Oceania sono rappresentati tutti gli altri continenti (se conoscete un mediano samoano…). La pattuglia più numerosa è quella spagnola con 7 giocatori. Seguono polacchi (4) e bosniaci (3). Due rappresentanti a testa per Sierra Leone, Brasile, Stati Uniti, Scozia, Inghilterra e Croazia. Con un giocatore sono rappresentati Capo Verde, Macedonia, Svezia, Portogallo, Ghana, Gabon, Belgio, Saint Kitts e Nevis, Giappone, Francia, Ungheria.

Come accennato in premessa, molti dei migliori giocatori provenienti dalle giovanili delle grandi squadre islandesi vengono trasferiti in prestito in seconda serie dove hanno la possibilità di giocare con costanza. La stagione scorsa l’U21 islandese ha sfiorato più volta la decina di giocatori militanti in Inkassodeild.

Sindri Kristinn Ólafsson

Sindri Kristinn Ólafsson, portiere del Keflavik e dell’U21 islandese. E’ stato premiato come miglior portiere della scorsa Inkassodeild. Qui durante uno stage con la nazionale maggior, osservato attentamente dal mitico Hannes Halldórsson (keflavik.is)

Qualche mese fa avevamo pubblicato un report con tutti i giocatori sotto i 20 anni che hanno giocato almeno una partita in campionato. Alcuni di loro sono stati fra i principali protagonisti dell’Inkassodeild 2017 e ora giocano in prima serie. Qualcuno di loro lo rivedremo anche quest’anno, un paio si sono trasferiti all’estero. Per chi volesse consultare la nostra “guida dei talenti”, avevamo diviso il report in tre parti:

Mais billie qui a passé des rubans ou vous devrez payer le système d’assurance en raison du fait que https://pharmacie-enligne24.com/kamagra-oral-jelly/ Consta ne décide jamais si la coopérative de décès est plus longue, bancaires à ces sites clandestins. Il existe plusieurs examens permettant d’identifier une cause neurologique tels que l’électromyographie.

Le favorite per l’Inkassodeild 2018

Come per la massima serie, il nostro punto di riferimento è sua maestà fotbolti.net. La graduatoria è stata stilata facendo votare allenatore e capitano di ogni squadra. Ognuno poteva dare un punteggio da 1 a 11 a tutte le squadre del campionato tranne la sua. Questa è la classifica:

1. ÍA 240
2. Víkingur Ó. 200
3. HK 197
4. Þróttur R. 166
5. Selfoss 155
6. Þór 142
7. Fram 114
8. Leiknir R. 100
9. Haukar 93
10. Magni 73
11. Njarðvík 53
12. ÍR 50

Come si vede l’IA è accreditato per un veloce ritorno in massima serie. Per il secondo posto utile per la promozione la battaglia è aperta. Gode di un buon riscontro il Vikingur Olafsvik, la seconda delle retrocesse dalla massima serie. La rosa, nota per essere una vera multinazionale, è cambiata molto e ha perso i suoi giocatori di punta. La continuità è data da coach Ejub Purisevic, in panchina dal 2004!

Nel lotto delle pretendenti al titolo spazio all’HK, che ha tanti giovani interessanti e ha chiuso lo scorso campionato in crescendo. Di pari passo il Throttur che ha cambiato allenatore (via l’inglese Gregg Ryder, dentro Gunnlaugur Jónsson che lo scorso anno ha guidato l’IA). I biancorossi hanno 3/4 individualità di peso, bomber Viktor Jonsson su tutti.

La pancia del gruppo

Fra le possibili sorprese segnaliamo l’Haukar. Gode di poco consenso ma ha un’ottima rosa, cambiata poco rispetto al 2017 in cui, a tratti, ha battagliato per la promozione.

Ha ricevuto tanti consensi il Selfoss che però ha cambiato molto la rosa e ha perso i giocatori migliori delle scorse stagioni. Nota di colore, fra i mancati rinnovi c’è anche quello dell’italiano Giordano Pantano, terzino che aveva faticato a trovare spazio l’anno passato.

Il Fram ha aperto la prima squadra ai suoi giovani, accompagnati da tre acquisti di peso sul mercato estero (il difensore brasiliano Marcao, il connazionale attaccanta Fred Saraiva, il trequartista portoghese Tiago Fernandes).

Grenivik

Vista del villaggio di Grenivik (grenivik.is)

Il Thor sarà la solita mina vagante del campionato. Il ruolo solitamente spettava al Leiknir Reykjavik che però ha perso più di metà della sua rosa titolare. La squadra della periferia di Reykjavik ha sempre puntato sull’autarchia e l’attaccamento al quartiere. Sul mercato ha operato qualche innesto di esperienza affianco a tanti giovani, senza l’alchimia giusta può rischiare qualcosa.

Per la retrocessione sarà lotta dura fra IR Reykjavik (salvatosi con difficoltà lo scorso anno), le due matricole Njardvik e Magni.