La notizia era nell’aria da un po’ di tempo, ma all’HB si sono guardati bene dall’annunciarla prima di raggiungere gli obiettivi. Con la coppa nazionale conquistata con tanto di accesso all’Europa League e il primo posto ormai irraggiungibile, le ultime gare di campionato sono solo una vuota formalità. Spazio dunque ai progetti per l’anno nuovo, quando bisognerà ripartire da una nuova guida tecnica: dal 31 dicembre, infatti, Heimir Guðjónsson non sarà più l’allenatore dei rossoneri.
Heimir heim
Heimir heim, “Heimir a casa”. Con questo simpatico gioco di parole l’HB apre il post del 30 settembre che gela la tifoseria dell’HB. Quello che segue è infatti un comunicato che in realtà era attesa da più parti, ma che i supporter rossoneri avevano sperato non arrivasse mai: Heimir Guðjónsson ha deciso di non continuare la sua avventura faroese per tornare in Islanda. Nella comunicazione non viene detto esplicitamente, ma i media islandesi ne sono certi: il tecnico cinquantenne l’anno prossimo siederà sulla panchina del Valur, dove andrà a sostituire Ólaf Jóhannesson, autore di un’annata molto deludente che ha spinto i rossoblù a non proseguire con lui. L’ex-FH, scrive il Morgunblaðið, ha firmato un contratto quadriennale, di cui però non sono state rese note le cifre.
In un’intervista del 2 ottobre allo stesso quotidiano, è Heimir in persona a confermare ufficialmente il suo trasferimento dalle parti di Reykjavík. In più di un passaggio, però, ha parole dolci per il suo biennio faroese. Dopo i ringraziamenti di rito al club, infatti, dice che lui e la sua famiglia si sono trovati davvero bene nell’arcipelago. Inoltre, secondo il suo parere, il calcio faroese sta facendo grandi progressi, e continuerà a farne anche negli anni a venire.
Un biennio straordinario
Annunciato in pompa magna sul finire del 2017, Heimir è arrivato nella capitale faroese (sponda rossonera) con l’obiettivo di rilanciare l’HB dopo anni di anonimato. Due anni dopo, possiamo dire che l’obiettivo sia stato ampiamente raggiunto. Il tecnico islandese torna infatti in patria con tre titoli. Nel 2018, un campionato conquistato stracciando tutti i record del campionato faroese. Con 73 punti in 27 partite, quella squadra apparentemente invincibile mise le mani sul titolo con un largo anticipo, chiudendo con un clamoroso +18 sulla seconda classificata, l’NSÍ Runavík. Niente da fare invece in coppa nazionale, dove perse il trofeo in un infuocatissimo derby che ha scritto la storia del calcio faroese.
Le cose sono poi andate in modo opposto quest’anno. Un campionato non proprio brillante è stato infatti compensato da una vittoria “fantasmagorica” nella finale di coppa di quest’anno. A tutto questo punto va poi aggiunto il trionfo in Supercoppa, una rivincita contro il B36.
Insomma, l’eredità che lascia è bella pesante. Una squadra che ha ritrovato la propria identità e il proprio ruolo di leone. L’allenatore che verrà dovrà assolutamente conservare questo patrimonio.
Il sostituto
Già, ma chi sarà il sostituto? La società rossonera ha già fatto sapere di essere alla ricerca del successore di Heimir, ma che questa richiederà del tempo. In effetti è una scelta tutt’altro che facile, e il rischio di bruciare l’ottimo lavoro degli ultimi anni è alto (Víkingur Gøta docet). Proprio per questo motivo c’è chi ha fatto il nome di José Mourinho, perché per una panchina così pesante ci vuole un nome di spessore… o almeno questo è quello che si augurano scherzosamente tifosi e giornalisti vicini alla causa rossonera.
Abbandonando invece la fantascienza e tornando alla realtà, la lista dei papabili include nomi noti del calcio locale. Da giorni circola infatti la voce che Jóannes Jakobsen, il vice di Olsen sulla panchina della nazionale, sia in contatto con i vertici del club, ma difficilmente questa voce troverà conferma durante la pausa per le nazionali o comunque prima della fine del campionato. Tra l’altro, risulta difficile immaginare che Lars Olsen voglia privarsi del suo prezioso vice, così come pare poco credibile l’ipotesi che lo stesso ct lasci la panchina della nazionale per sposare la causa rossonera. Un altro in giro è quello di Oddbjørn Joensen, l’allenatore del campionato vinto nel 2013, l’ultimo prima del trionfo dell’anno scorso.
Nessuna delle tre opzioni, però, sembra particolarmente convincente, e infatti col passare dei giorni prende quota la quarta ipotesi, quella del nome a sorpresa. Un nome che potrebbe uscire fuori – e con ogni probabilità sarà così – soltanto a bocce ferme, quando anche le altre società rifletteranno sul da farsi.
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